Cori, lacrime e applausi: quattro anni fa il commovente addio di Del Piero

Sono trascorsi 4 anni da quel 13 maggio 2012: lo Juventus Stadium, commosso, salutava la sua bandiera. La consapevolezza, da entrambe le parti, che sarebbe stato solo un arrivederci. Certi amori non finiscono. Per definire Pinturicchio, come l’aveva soprannominato Gianni Agnelli, basterebbe ricordare che oggi esiste il gol “alla Del Piero”: ha inventato un format e l’ha fatto diventare il suo marchio di fabbrica; una pennellata degna di un grande artista. Ma Alex non è stato solo questo.

Tutti i tifosi juventini ricorderanno la Champions vinta nel 1996 e l’Intercontinentale col suo gol decisivo nella finale di Tokyo. Come non citare il gol di tacco contro la Fiorentina? E tanti altri gesti che lo hanno reso immortale. Con la Juve è rimasto anche in Serie B, è tornato in Champions League, e si è meritato la standing ovation del Bernabeu dopo una doppietta. Con la Juve si è trasformato in Godot dopo l’infortunio al ginocchio sinistro. Nel 2006 ha fatto parte della Nazionale guidata da Marcello Lippi, contribuendo alla vittoria della Coppa del Mondo: contro la Germania segnò, tra l’altro, proprio un gol “alla Del Piero”.

Mai una dichiarazione fuori posto, mai una polemica, nemmeno nel giorno dell’addio. Si dice che nel mondo del calcio non ci sia spazio per la riconoscenza: ne sa qualcosa anche Francesco Totti, che quest’anno ha rischiato di essere messo alla porta. Non certo dai tifosi della Roma, dove una giocata del capitano vale quanto una vittoria.

Alex ha collezionato 705 presenze con la maglia bianconera realizzando 290 reti, e riuscendo a vincere praticamente tutto. Ha indossato la fascia di capitano per 11 anni divenendone la bandiera per antonomasia. Quanti ricordi, quante gioie, quanti trionfi… oggi tutte queste immagini passano davanti e a un certo punto svaniscono in quella partita: Del Piero segna il suo ultimo gol (all’Atalanta, 3-1) e riconquista lo scudetto, il primo di un quinquennio d’oro. Questa è la fotografia che racchiude tutto, l’istantanea che vogliamo portare sempre nel cuore, incancellabile. Del Piero

I 20 minuti più emozionanti degli ultimi 20 anni di storia bianconera, ma 20 minuti che il popolo juventino non avrebbe mai voluto vedere. La coreografia scatta al 12° del secondo tempo: Alex viene sostituito da Quagliarella. La partita, la diretta tv, lo stadio, tutto si ferma: Del Piero saluta, fa un inchino a centrocampo, tutti i compagni gli si stringono intorno e anche gli avversari lo salutano con riverenza e affetto. Le grandi leggende non hanno colore! Esce dal campo tra gli applausi, i cori e le lacrime dei tifosi. A quel punto sembra tutto finito: consumato il dovuto saluto finale al leggendario numero 10, la concentrazione dovrebbe tornare sulla partita. E invece, no.

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