Talento e pazienza: nel buio di Verona brilla Rugani

Si interrompe l’incredibile serie di risultati positivi, 25 vittorie nelle ultime 26 giornate di campionato, portata avanti dalla Juventus di Massimiliano Allegri. I bianconeri, infatti, escono sconfitti dal match contro il Verona al “Bentegodi”, una partita sostanzialmente inutile ai fini della classifica, una serata che verrà ricordata soprattutto per il “Toni day”: l’attaccante, campione del mondo nel 2006, appende le scarpette al chiodo siglando proprio contro la Juventus il suo ultimo goal in carriera. Una prestazione sottotono quella della Vecchia Signora, una performance che preoccupa e non poco Max Allegri a pochi giorni dalla finale di Coppa Italia, a Roma, contro il Milan. Una squadra parsa stanca, spossata, forse appagata dall’impresa appena compiuta. Una Juventus sbiadita, a tratti irriconoscibile, ma tra tante ombre nella serata di Verona brilla la luce di Daniele Rugani. Con pazienza, impegno e un innato talento il giovane difensore si è guadagnato la fiducia di Max Allegri, è lui il futuro della retroguardia bianconera.

L’estate scorsa, al suo arrivo, Rugani trovò una squadra che stava smontando il centrocampo (via Pirlo e Vidal) e l’attacco (via Tevez e Llorente), non la difesa. Anzi da sfidare restavano Barzagli, Bonucci, Chiellini e Caceres: il peggio che ti possa capitare, per una punta o per una recluta in cerca di un posto. L’infortunio di Chiellini è stato una pesante tegola per i bianconeri, ma con un po’ di ottimismo si possono guardare anche i lati positivi. Il più importante è stato sicuramente l’impiego con un maggior minutaggio di Daniele Rugani. Le sue ultime prestazioni non sono passate di certo inosservate, così come i due primi cartellini gialli in Serie A, che denotano una crescita non soltanto tecnica e tattica, ma anche caratteriale del centrale bianconero.

Rugani sta dimostrando sempre di più le sue doti. Costantemente al posto giusto nel momento giusto, mai in ritardo nelle chiusure e sempre attento a muoversi in anticipo. Mai una protesta, mai un eccesso, solo tanta concentrazione e dedizione al lavoro, un ragazzo alla continua ricerca del miglioramento personale. Tutte qualità che fanno di Rugani uno dei più importanti esponenti dello “stile Juve” attualmente in squadra. Daniele ha carattere e talento da vendere e, non a caso, la Juve lo ha blindato fino al 2020. L’intenzione è quella di fare del giovane difensore una pedina fondamentale della squadra bianconera, una bandiera della Vecchia Signora.

rugani

Data per scontata la pazienza dell’apprendista, senza fiducia in se stesso, e quella della Juve in lui, da gennaio Daniele Rugani avrebbe reso meno permeabile la difesa dell’Arsenal, o dato una mano a quella del Napoli. Del resto, nelle ventisette partite del 2015, i bianconeri gli avevano offerto una sola sfida da titolare, nel derby di Coppa Italia contro il Torino ed altri tre spezzoni di gara, per un totale di 137 minuti. ma Allegri l’ha convinto a rimanere, assicurandogli che le occasioni per mettersi in mostra non sarebbero mancate. Così è stato, le opportunità sono arrivate e il difensore originario di Lucca le ha sfruttate nel migliore dei modi. Il quinto scudetto consecutivo passa anche da lui.

Luca Piedepalumbo

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