La partita di Lemina: poche geometrie e scarsa precisione. Il gabonese non incide in regia

Dopo i 9.5 milioni di euro che la Juve ha versato nelle casse del Marsiglia per il suo riscatto, i fari del match di Verona erano tutti puntati su Mario Lemina. Il gabonese, però, complice una gara giocata con poca attenzione e mollezza da tutta la squadra, disputa una partita appena sufficiente, con qualche facile appoggio sbagliato di troppo, non rafforzando certo la sua candidatura per sostituire Marchisio nella finale di Coppa Italia del 21 maggio contro il Milan. Infatti, il centrocampista di scuola francese si giocherà il posto con Hernanes, quest’ultimo reduce da una discreta prova con il Carpi.

PIÙ INTERDIZIONE CHE IMPOSTAZIONE – Ad oggi, però, vista la gara del brasiliano con gli emiliani e quella di Lemina col Verona, sarà decisiva l’ultima partita con la Sampdoria per capire chi tra il primo ed il gabonese, sarà il centrale di centrocampo, col carioca in questo momento preferibile. Difficile vederli insieme con Lemina interno destro ed Hernanes in cabina di regia, visto che mister Allegri li ha sempre valutati come alternativa al “Principino” in mezzo al campo. Infatti, Hernanes sembra dare maggiori garanzie per la sua esperienza e per la maggiore pericolosità in fase di tiro. Nella gara con il Verona, invece, Lemina si è limitato al compitino. In fase di interdizione ha dato il suo contributo, come dimostrano i cinque palloni recuperati ed i due tackle vinti, dimostrando anche discrete doti nel dribbling in parti delicate del campo (tre su quattro gli sono riusciti), ma ha giocato e ricevuto molti meno passaggi del brasiliano nella gara di quest’ultimo col Carpi, preferendo soprattutto appoggiare sulla destra verso Cuadrado, come nella foto sotto (fonte: Stats Zone).

prova Lemina

SERVE FARE MEGLIO – Ha cercato di più del numero undici il lancio lungo, sei volte per la precisione, con quattro tentativi riusciti, ma non ha mai tirato in porta, fondamentale in cui deve migliorare. Dal punto di vista fisico e mentale, inoltre, ci si aspettava qualcosa di più dal ventiduenne di Libreville: lo svogliato rientro in difesa sulla volata di Viviani nel contropiede del secondo gol dell’Hellas, non ha entusiasmato. Ora non resta altro che aspettare le scelte di Allegri contro la Sampdoria che potranno già essere indicative per la finale di Coppa Italia, ultimo importante match della stagione di Madama.

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