Ci vuole calma, testa, solidità. Ma Alex Sandro cade nel tranello degli immaturi…

Era una trasferta insidiosa, Verona. Per tanti, troppi e vari motivi. C’erano le luci della storia destinate a Toni, ad esempio. E poila voglia di rivalsa dell’Hellas dopo una stagione delirante, mista ad una pancia clamorosamente piena col trentaquattro sul petto. Inevitabilmente, un po’ s’arriva col freno a mano tirato. Che dopo un girone vissuto in apnea, sembra quasi necessario.

Ecco, giusto per capirsi: motivi per appannarsi ce n’erano, eccome. E si sono visti. Più o meno tutti.

A SINISTRA – Si sono visti soprattutto nell’estro spento e nella corsa meno fluida di Alex Sandro. Che prima tiene bene sulla sinistra, poi cade nei piccoli, infami tranelli di una partita mai realmente sghiacciatasi. Tra difficoltà e peccatucci, infatti, l’ex Porto finisce per scontrarsi con un picco importante d’immaturità: accade, quando non si sta sul pezzo. Accade, quando non si sta attenti. Accade, ma non dovrebbe mai accadere. Neanche quando la partita è ininfluente, nemmeno se non c’è più niente in ballo. Del resto, la tenuta psicologica di un giocatore la si valuta anche da questi attimi: Alex Sandro, dopo il match del Bentegodi, ha fatto un piccolissimo passo indietro.

alex_sandro_juventus_2015_2016TESTA – Sia chiaro: niente di clamoroso. Però il dato resta, così come l’incazzatura di Allegri. Che su Sandro punta e punterà in futuro, e che quindi qualche dettaglio vorrebbe limarlo sin da subito. Lo sa bene, il mister: ci vuole calma. E testa, e solidità. Chiedere per credere a Leo Bonucci: fiondatosi sull’arbitro a fischio arrivato, sebbene non ci fosse motivo o alcuna preoccupazione di classifica. No, qui nessuno vuol perdere. Anche a scopa, neanche a scarabeo. Una mentalità, questa, che porta lontano. Uomini, squadra e società: col dna non si scherza, mai. Indica geni, strada e destino. Quello della Juve? Vincere. Sempre, comunque, ovunque. Ci siamo intesi, Alex: lo stare sul pezzo non ammette giorni festivi. Ne va dell’immagine del gruppo, del cuore dei tifosi. Ne va della tua crescita: tra mille fattori, probabilmente il più importante.

CriCo

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