L’Italia non basta più a una Juve affamata d’Europa e Marotta e Paratici sono già a lavoro: prima i rinnovi di Allegri e Barzagli, poi riflettori puntati su Paul Pogba. Allegri è stato chiaro: “Visto che non sono soldi miei, io per 100 milioni Pogba lo terrei”. In attesa che si scateni l’asta, i colleghi della Gazzetta dello Sport hanno chiesto a tre ex campioni della Juventus come gestirebbero il futuro di Pogba e il prossimo mercato bianconero.
BONIEK – “La Juve ha sempre dimostrato la sua forza, anche quando ha dovuto fare a meno dei suoi campioni. È il gruppo che fa la differenza, non i singoli. Non so quale club potrebbe arrivare a spendere 100 milioni per Pogba in questo momento, ma di fronte a un’offerta del genere credo che sia lecito valutare ogni possibilità. Ovviamente il futuro di Pogba dipende anche dagli obiettivi per la prossima stagione: è chiaro che per vincere lo scudetto questa rosa basta e avanza. Ma per la Champions, Paul diventa decisivo. Per colmare il gap con i top club d’Europa non basta comprare giocatori tanto per comprare: una squadra non si compra, si costruisce“.
RAVANELLI – “Lo terrei, anche di fronte a un’offerta di 100 milioni. Se vuoi vincere la Champions, Pogba è fondamentale: uno che può fartela vincere. Lo ha dimostrato quest’anno all’Allianz Arena. In più è giovane, ha grandi margini, è il futuro della Juve. Poi per migliorare questa squadra ci vorrà un giocatore per reparto, specie a centrocampo visto l’infortunio di Marchisio. Mi piacerebbe Biglia, o Gundogan, e poi la priorità è il riscatto di Lemina. Credo che la Juve debba dargli fiducia, se la sta meritando in campo, ha grandi qualità e un grande futuro”.
TACCHINARDI – “Fino a dicembre lo avrei ceduto per 100 milioni. Il suo processo di maturazione sembrava arrestato, e le responsabilità troppe. Negli ultimi mesi, invece, c’è stato un cambio di passo decisivo, quello che forse ci si aspettava da inizio stagione. Ora di fronte alla stessa offerta lo terrei“.
Tacchinardi parla anche dei possibili colpi di mercato: “La Juve l’anno prossimo deve alzare il tiro, puntare all’Europa, e prendere Cavani. Poi magari un centrocampista e un laterale. In Europa serve più imprevedibilità che tattica, contano i grandi campioni. Il campionato è un conto, ma la Champions è un’altra cosa“.