Cavani, lo spleen e la rottura definitiva col Psg

Stade de France, Parigi: il novantesimo minuto della finale della Coupe de la Ligue, PsgLille, potrebbe segnare la fine dell’esperienza parigina di Edinson Cavani. Entra a pochissimo dalla fine, quasi come l’ultima delle riserve, al posto di quel Di Maria, eroe della serata, che gli lascia il solito posto scomodo in campo. “Sto vivendo il periodo più difficile della mia carriera”, ha rivelato l’uruguaiano, che vuole solo andare via e, in passato, ha pure lanciato qualche sguardo ammiccante alla Juve, che lo segue da tanto, tantissimo.

Ecco: si scrutano da tempo, Edi e la Signora, già dai tempi da Napoli – ma pure da prima, si dice. E, poi, c’è quel Fabio Paratici che proprio stravede per lui, tanto da esser disposto a far di tutto per portarselo a casa. Potrebbe essere il momento giusto, questo: le parti non si sono mai sfiorate così da vicino.

‘Le Parisien’ ha parlato di spleen per descrivere la situazione di Cavani. E, allora, la soluzione all’orizzonte è solo una: lasciare la Francia, tornare magari in Italia, dove ha lasciato un pezzo di cuore. Per ritrovarsi, anche se il talento e il fiuto del gol non sono mai andati via, ma forse la felicità, quella sì, è lontana. Quasi ottocento chilometri, tanti quanti quelli che dividono Parigi e Torino.

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Il suo entourage ha già incontrato i dirigenti bianconeri e hanno trovato un’intesa di massima: cinque milioni di euro netti più bonus vari, per compensare il divario con l’attuale salario – da dieci milioni di euro, si ricorda. Insomma, sarebbe un affare vantaggioso, per Cavani: perdite economiche ridotte al minimo, centralità nel progetto tecnico e, finalmente, possibilità di tornare a splendere come un tempo. Senza la luce di un Ibrahimovic a metterlo in ombra.

No, però, il Psg non ci sta: non lo svende e, anzi, potrebbe pensare di trattenerlo. Ibrahimovic, si diceva: un compagno di reparto ingombrante, pure troppo, ma che sta per fare le valigie. E si porterà via pure i suoi dodici milioni di euro annui, che libereranno un bel po’ di spazio a bilancio – sì, ci pensano pure gli sceicchi a quello. Spazio che, chissà, potrebbe essere occupato da Cavani. Ma i parigini non trattengono nessuno: se proprio dovrà essere addio, sono pronti ad accontentarlo. Alle loro condizioni, ovviamente: vogliono rientrare dall’investimento di oltre sessanta milioni di euro.

La Juve, per ora, ci pensa: vuole prima risolvere la questione Morata, poi si valuteranno altre situazioni. È che i destini di Alvaro ed Edi sono collegati: se lo spagnolo tornasse a Madrid, le porte per l’ex napoletano sarebbe spalancate. Ma la Signora vorrebbe tenerselo, Morata: sta pensando a un piano, magari un’offerta per annullare la tanto celebre recompra. Niente di deciso, però, e per questo si tiene calda la pista Cavani. Che potrebbe diventare di fuoco, da qui a breve.

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