Arbitri, meteo e orari: la Juve è l’alibi di chi non vince mai

Giorni fa, scorrendo la bacheca di Facebook, è comparso un simpatico post che recitava più o meno così: “ Quest’anno vi abbiamo dato 10 giornate di vantaggio, l’anno prossimo giocheremo direttamente dal girone di ritorno!”. Il concetto è chiarissimo e non c’è bisogno di ulteriori spiegazioni, checché ne vogliano i nostri amici non-Juventini. Non vogliamo nemmeno soffermarci ulteriormente sui vari record frantumati quest’anno dalla corazzata bianconera, abilmente condotta da quel Max Allegri che, in 2 anni, ha cancellato i dubbi e gli scetticismi nei suoi confronti come successore dell’idolatrato Antonio Conte.

L’ORARIO – Quello su cui vogliamo soffermarci, è il fatto che, nel corso di questo campionato abbia sentito più volte paventare delle scuse, a volte anche “plausibili”, per giustificare gli insuccessi delle concorrenti al titolo. Abbiamo sentito dire che “le 12:30 sia un orario barbaro per giocare a calcio” e per quanto possa non piacere il moderno “calcio-spezzatino”che è oggi il calendario della Serie A, troviamo riduttivo ricondurre una sconfitta o una prestazione deludente semplicemente all’orario del match. Abbiamo poi sentito dire che la Juventus giocasse sempre dopo le inseguitrici, che però casualmente fino a quando la Juventus era nelle retrovie non hanno mai nemmeno fiatato a riguardo. Fin tanto che era la Juventus ad inseguire, questo non dava forse fastidio. Juventus

L’ARBITRO – Abbiamo anche sentito la solita solfa dei favori arbitrali. Questo è un capitolo che non riapriremo poichè meriterebbe grandi approfondimenti, troppo ampi per questa riflessione. Abbiamo sentito poi qualcuno, soprattutto da parte della stampa, ammettere una manifesta superiorità e riteniamo che l’intero ambiente bianconero abbia accolto positivamente queste dichiarazioni. Tuttavia questi barlumi di onestà intellettuale appaiono frequenti quanto un temporale nel Sahara, anche alla luce di quanto fatto.

SENZA RIVALI – Ad oggi pensiamo che tutti abbiano capito e penso che tutti stiano cercando di far pace con se stessi. Abbiamo sentito “motivazioni” e “scuse” di tutti i colori, di tutti i tipi e da tutte le fazioni. Oggi, a -4 dalla storia, non sentiamo altro che ammissioni di ciò che, a tutti noi bianconeri è sempre sembrato chiaro. Questa squadra non ha rivali in Italia e può, a ragione, recriminare per una delle partite più storte della sua stagione in quel di Monaco di Baviera.

QUESTIONE DI STILE – La Juventus non ha mai ricercato negli arbitri, nel meteo, negli orari, nel calendario o nelle stelle avverse le motivazioni delle proprie sconfitte e delle proprie prestazioni insufficienti. Lo ha sempre fatto guardando in casa propria, facendo autocritica, mantenendo la testa bassa e lavorando per tornare lì dove le compete. La Juventus non ha mai ricercato alibi, fornendone invece tanti a chi, da anni continua a recriminare per giustificare i propri fallimenti. La Juventus è diventata “l’alibi di chi non vince mai” e dobbiamo purtroppo constatare che in pochi ammettono quanto i bianconeri siano stati superiori, finora, legittimando un primato in classifica messo in discussione più da fattori interni allo spogliatoio e al gruppo, piuttosto che da una maggior competitività degli avversari.

La Juve non cerca alibi, non li hai mai cercati e non li cercherà mai. La Juve gli alibi si limita a fornirli a chi ha bisogno di giustificare i propri insuccessi e non ha la correttezza di ammettere i meriti altrui.
Salvatore Listo

Impostazioni privacy