Nedved, dirigente di ferro: l’ex Pallone d’Oro è uno dei segreti di questa Juventus

Il 23 ottobre del 2015 Pavel Nedved diventa ufficialmente vicepresidente della Juventus. Da consigliere al nuovo ruolo il salto è importante. Perché da quel momento Pavel diventa esecutivo a tutti gli effetti. Non solo consigli ma anche (e soprattutto) interventi mirati all’ interno dello spogliatoio. L’ex bianconero, più di tutti, tiene rapporti quotidiani con squadra e allenatore. Segue le partite dalla tribuna e nell’ intervallo piomba negli spogliatoi per condividere le sensazioni con il gruppo. Dialoga con Allegri, sprona i giocatori, fa sentire più che mai la vicinanza della società. Ed essendo stato un campione riesce a recepire le sensazioni dei diretti interessati.

Nedved

Sarà un caso ma, come si legge dalle pagine del Tuttosport, dopo l’avvento di Pavel Nedved vicepresidente la squadra si è messa a vincere. Ci sono voluti quindici giorni di ambientamento per la nuova carica e nel frattempo i campioni d’Italia hanno perso a Sassuolo, ma subito dopo è scattata l’irresistibile molla vincente e un po’ di merito va anche al nuovo dirigente. Che è carismatico, rispettato da tutti e adorato dall’ ambiente.

Prima di ogni partita, per rendere l’idea, i tifosi lo chiamano sotto la curva per il primo grido di battaglia: e lui ci va, sempre, puntuale, perché è diventato un rito, perché in quel preciso istante comincia la partita. Con Nedved a mettere la mano sul cuore, salutare la curva e indicare la squadra che sta facendo il riscaldamento. Come a dire: incitate i ragazzi. La sua presenza, continua e martellante, è diventata un punto di riferimento fondamentale per tutta la Juventus.

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