Stephan Lichtsteiner: senatore silenzioso, ma da sempre determinante per le sorti bianconere

Dopo la sconfitta di Sassuolo, datata 28 ottobre 2015, non ci credeva più nessuno, o quasi. E invece la Juventus, sorprendendo tutti, tirando fuori l’orgoglio e la grinta necessaria è, ora più che mai, vicinissima al traguardo finale, all’obiettivo prefissato ad inizio stagione. 20 vittorie nelle ultime 21 partite disputate in campionato non si fanno per caso, dietro c’è un lavoro magistrale portato avanti dal tecnico Massimiliano Allegri e c’è, soprattutto, una collettiva presa di coscienza, portata avanti dai cosiddetti “senatori” che si sono caricati sulle spalle i nuovi arrivati e le vecchie pedine, nel tentativo di raddrizzare una stagione iniziata decisamente male. Da quel 28 ottobre 2015 in poi si è vista una Juventus specchio del carattere mostrato dai suoi calciatori: una Juventus guerriera e mai doma, una Juventus insaziabile e dalla mentalità vincente. Tra i “senatori” che sono riusciti nell’impresa di dare una svolta significativa a questa stagione, ad imprimere alla squadra la giusta impronta, vi è sicuramente lo svizzero Stephan Lichtsteiner. Senatore silenzioso, ma da sempre determinante per le sorti bianconere.

Grygera, Zebina, Motta, Sorensen, sono solo alcuni dei calciatori che, negli anni precedenti all’arrivo del “treno” elvetico in bianconeroavvenuto nella stagione 2011-2012, hanno ricoperto il ruolo di terzino destro della Vecchia Signora. Dopo stagioni a dir poco fallimentari, l’arrivo di Lichtsteiner alla Juventus, voluto fortemente dall’attuale ct della Nazionale italiana Antonio Conte, coincide, non a caso, con la conquista del primo scudetto bianconero post-calciopoli. Indimenticabile il goal contro il Parma, nella prima giornata del campionato 2011-2012, nonchè primo match ufficiale giocato dai bianconeri allo “Juventus Stadium”, che inaugura la “classica” giocata sull’asse Pirlo-Lichtsteiner. Non solo terzino, ma laterale “universale”.

LICHTSTEINER (=) - Qualche turno di riposo gli avrà fatto sicuramente bene, in attesa di capire dove giocherà: esterno o centrale di difesa?Stephan ha fatto negli anni le fortune di Antonio Conte prima, di Max Allegri poi. Difendere o offendere? Questo è il dilemma. Non per chi dispone in organico di Stephan Lichtsteiner. Senza giri di parole: attacca come un attaccante, difende come un difensore. Il 32enne svizzero probabilmente riceve meno elogi di quanti non ne meriti. Il suo apporto per i successi della Juventus, in termini numerici e non solo, è stato fin qui devastante. 

Stephan Lichtsteiner ha dimostrato di essere un calciatore dalle straordinarie capacità atletiche, che fa della corsa la sua dote principale: non a caso nei suoi cinque anni trascorsi alla Juventus si è guadagnato il soprannome di Swiss Express”proprio in relazione all’eccezionale forza fisica e al dinamismo e alla resistenza che lo contraddistinguono. Lo svizzero permette al regista di turno e agli altri centrocampisti bianconeri di avere sempre una soluzione in più, il più delle volte la più semplice da attuare. Abile sia nei  traversoni dal fondo, sia nel dribblare l’avversario, può servire assist o diventare lui stesso il finalizzatore dell’azione, inserendosi in area e concludendo a rete, lo testimoniano le 14 reti complessive messe a segno in 190 presenze con la maglia bianconera. Tutte caratteristiche che fanno di Stephan Lichtsteiner uno dei laterali più forti e completi al mondo. Sicuramente uno dei principali protagonisti della Juventus capace di conquistare quattro scudetti di fila e di sfiorare l’impresa, lo scorso anno, in Champions League.

Come se non bastasse l’apporto offerto sul piano tattico e tecnico, inoltre, Lichtsteiner è anche uno degli uomini più carismatici della Juventus. Ultimo a mollare, è il classico calciatore che non vuole perdere mai, nemmeno a bocce con gli amici. Rude quando serve, elegante quando è chiamato a giocare di fino. Tenacia e classe, “calcione” e “tocco sotto”. Lichtseiner sintetizza tutto ciò che un allenatore sogna. Siamo sicuri che, nell’estremo momento di difficoltà vissuto dai bianconeri, nella prima parte di stagione, tra le voci e le parole di “capitan” Buffon, Evra, Chiellini, Marchisio, nell’intimità dello spogliatoio, anche Stephan abbia fatto la voce grossa, abbia messo in riga i “giovanotti” della squadra. Perchè Stephan sa benissimo cosa vuol dire giocare nella Juventus, sa benissimo cosa vuol dire riscattarsi dopo un periodo buio. Perchè Stephan Lichtsteiner è un sanguigno, un vincente, è uno che in campo mette l’anima, sempre. E per questo è uno dei calciatori più amati dal popolo bianconero. Se ne parla poco, non quanto meriterebbe, ma Stephan Lichtsteiner è simbolo ed emblema di questa Juventus che non molla mai e che si avvicina al suo quinto scudetto consecutivo.

Luca Piedepalumbo

 

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