Marotta: “Il futuro è con Allegri e Pogba. Avvieremo un dialogo col Real per Morata”

Intervistato dal Corriere dello Sport, il dg bianconero Giuseppe Marotta tocca argomenti decisamente interessante in chiave bianconera per il prossimo futuro, dal rinnovo di Allegri alla situazione di Morata. Ecco quanto evidenziato da SpazioJ.it:

FUTURO CON MAX – “Il rapporto con Max è ottimo, il rinnovo è una formalità. Quello che conta è che l’allenatore e la società sposino una strategia comune fatta di obiettivi da raggiungere. Abbiamo uno scudetto difficile da vincere e una Coppa Italia da conquistare. Come tempistiche, abbiamo dato la priorità alla Champions; tra questa e la prossima settimana ci incontreremo e cominceremo a lavorare sugli aspetti programmatici più che contrattuali perché non sempre il rinnovo è legato al Dio denaro. Ci sono altri aspetti, legati alla società, al rapporto che si ha con la dirigenza e con la squadra. Da questo punto di vista credo che Allegri farà sicuramente delle scelte intelligenti”.

PERMANENZA POGBA – “Noi respingeremo sempre le avances degli altri club. L’abbiamo fatto l’anno scorso che si parlava di decine e decine di milioni di euro; però c’è sempre la componente del calciatore. Paul ha un contratto lungo, ha manifestato interesse a rimanere, quindi la sua permanenza non dico sia un fatto scontato ma assolutamente fattibile”.

Morata Juve-Inter

SITUAZIONE MORATA – “Dobbiamo trovare l’accordo con il Real Madrid, il diritto di “recompra” è una spada di Damocle che abbiamo dovuto subire al momento del suo acquisto perché il Real non è una società sprovveduta. Avvieremo un dialogo con loro per poterlo trattenere. Alvaro in questi anni ci ha dato un bel contributo, adesso che l’abbiamo valorizzato e svezzato vogliamo tenercelo”.

GESTIONE AGNELLI – Nella gestione Agnelli, questo è stato l’anno del massimo cambiamento, sono arrivati dieci giocatori nuovi. La prossima estate ci limiteremo al minimo indispensabile. Il grande sforzo e il grande rischio è stato fatto l’anno scorso, adesso abbiamo delle certezze, abbiamo creato una base e siamo contenti perché da questa base siamo arrivati a dei risultati sicuramente straordinari. Nomi non ne faccio, non entro nei particolari: dico soltanto che servono giocatori da Juve, sia sotto l’aspetto umano sia di qualità calcistiche. Cercheremo elementi che possano arricchire la qualità di questo gruppo che comunque è già di grande spessore. Io vorrei tornarci già l’anno prossimo se la fortuna ci accompagna. Quest’anno lo siamo stati meno dell’anno scorso”.

DIFFERENZE TRA CAMPIONATO E CHAMPIONS – “C’è differenza tra Champions League e campionato. In Europa le decisioni arbitrali, gli episodi, possono costare un’eliminazione come è successo a noi contro il Bayern Monaco. In campionato, invece, i veri valori vengono sempre fuori. Se siamo in testa è perché abbiamo meritato nell’arco di tutta la stagione di conquistare il primo posto. Rizzoli è il migliore arbitro italiano ed era in grado di intendere e di volere quando ha deciso di ammonire e non espellere Bonucci, non credo si faccia condizionare. Per quanto riguarda il mancato giallo ad Alex Sandro, ricordo che il regolamento non impone necessariamente l’ammonizione in caso di rigore: in questa stagione sono stati fischiati 35 rigori senza che venisse unito un provvedimento disciplinare. La Juve ha dimostrato non solo in questa partita ma nel corso della stagione di essere superiore al Torino, quindi non c’è nulla da recriminare, pur comprendendo l’amarezza dei tifosi del Torino e dell’allenatore. Lichtsteiner e Bonucci? L’invito è a essere più formali, ma questi sono atteggiamenti che si registrano tutte le domeniche, solo che la Juventus è sotto la lente di ingrandimento”.

CORSA SCUDETTO – “Credo che verrà assegnato nell’ultima o nella penultima di campionato. In Italia la Juve ha un palmares ricco di successi ed esiste in generale, non mi riferisco al Napoli, un sentimento che si chiama cultura dell’invidia. Khedira? Sì, faremo ricorso, perché riteniamo che ci siano degli elementi per smontare la motivazione del giudice sportivo. C’è margine per poter ragionare”.

 

Oscar Toson

 

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