Al di là del record, quanto è importante l’approccio al derby

Come non l’avesse mai fatto, oggi la Juventus dovrà dimostrare ancora una volta la personalità, la freddezza, il cinismo di chi tiene le emozioni in un sacchetto a parte, senza contatti col cervello e i nervi. L’eliminazione dall’Europa, avvenuta in modo alquanto rocambolesco, va tenuta alla spalle e presa per quello che è, ovvero una partita alla pari contro un avversario posizionato mezzo gradino sopra nella classifica dei top club europei.

Oggi c’è il derby. E c’è pure il record di Buffon da salvaguardare, seppur per “solo” i tre minuti iniziali.

SIMONE ZAZA, voto 6.5 – Un gol ogni 74 minuti, grinta pazzesca e voglia di non mollare mai. E non importa quanto sia il tempo a sua disposizione, se cinque minuti o una gara intera, l’obiettivo di Simone è sempre uno e uno solo: segnare. Se fino a qualche mese fa la sua permanenza in bianconero sembrava in fortissimo dubbio, a suon di prestazioni convincenti il bomber di Metaponto ha saputo conquistarsi la fiducia e l’affetto dell’intero ambiente.

Che vuol dire? Sommando tutto quanto detto finora è evidente come l’approccio mentale alla partita sia fondamentale, soprattutto contro uno squalo attirato dalla preda che sanguina. Il Torino vorrà partire forte e puntare sulla potenziale fragilità o sul possibile stordimento bianconero, per indirizzare il derby dalla loro parte; servirà un inizio concentrato, anche gestito con intelligenza, magari con ritmi bassi e controllati. La squadra di Ventura, a livello difensivo, non sta vivendo un bel momento, gli avanti juventini potrebbero non faticare a trovarsi in buona posizione davanti a Padelli, ergo non serve la fretta. La fretta crea disordine e confusione, oggi ci vuole controllo.

Roberto Moretti

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