Nulla è perduto, un derby da vincere per ribadire la leadership

La Juventus dimostra all’Italia intera come la competitività europea sia materia complicata, quasi ignota per l’attualità del calcio italiano; Napoli e Fiorentina lasciano l’Europa League in maniera netta, senza “quasi imprese” da ricordare e tramandare ai posteri. Il calcio espresso dai due club, proclamato come il migliore dello Stivale, si arrende a rivali di pari, grossomodo, posizione in classifica nei rispettivi campionati; se il Napoli si è visto escluso dalla competizione senza goleade, diverso il discorso per la Viola, strapazzata a Londra dallo strapotere del Tottenham.

Per non parlare della Roma, mai capace di discutere il passaggio di turno con il Real Madrid, sconfitta con un doppio 2-0. Se paragonata con le performance delle connazionali, la bruciante eliminazione bianconera sembra quasi extraterrestre, per lo più considerando la caratura dell’avversario, quel Bayern campione di fatturati e con una rosa da top dei top.

02. Massimiliano Allegri - Dalle critiche al triplete sfiorato. Una stagione storica per la Juventus e per Allegri. Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa e finale di Champions. Poche chiacchiere!

Cosa si evince? Il gruppo di Allegri è l’apice del calcio italiano, lo ha dimostrato ancora una volta e deve ribadirlo in ogni partita che rimane da qui alla fine, senza lasciarsi divorare dai rimpianti. Domenica ci sarà il derby, partita molto ostica per la stanchezza, la delusione e l’ambiente.

E’ proprio qui che deve uscire l’autostima e l’orgoglio. Mercoledì è andata in scena la lezione di calcio europeo alle scolarette italiane, domenica deve esserci quella di calcio italiano. Per la leadership mentale e concreta, per la classifica e la gerarchia. Nonostante tutto.

Roberto Moretti

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