Marchisio, corsa e qualità al servizio della squadra

La Juventus espugna anche lo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo e conquista la diciassettesima vittoria nelle ultime diciotto partite di campionato e si appresta a sfidare venerdì in anticipo il Sassuolo, squadra che, battendo la Juve, ha fatto scattare la scintilla nella testa e nell’orgoglio dei bianconeri. Dopo la brutta figura di mercoledì in Coppa Italia, ritornano in campo dal primo minuto giocatori d’importanza vitale per mister Allegri come Dybala, Barzagli e Marchisio.

IRRINUNCIABILE – Proprio il Principino regala la solita solidissima performance davanti alla difesa e si dimostra ancora una volta elemento imprescindibile per questa squadra. Il pessimo manto erboso ha condizionato il match e ha obbligato i calciatori a giocare in sicurezza riducendo al minimo i rischi. Marchisio, come spesso succede, si è perfettamente adattato alla situazione e ha prodotto una prestazione incentrata più sulla corsa e sul recupero del pallone cercando di limitare il più possibile gli errori in fase di impostazione, ma facendo comunque girare la squadra con qualità e intelligenza.

marchisioEQUILIBRIO E DUTTILITÀ Il centrocampista di Torino ha esposto in questi anni le sue grandi doti tecniche e tattiche, ma forse la sua più grande qualità è quella di sapersi adattare a qualsiasi ruolo senza mai fallire. Utilizzato da mezzala ha fornito le prove migliori: sfruttando le sue capacità d’inserimento si è spesso segnalato nel tabellino dei marcatori non facendo però mai perdere l’equilibrio tattico alla squadra. Proprio questo suo primo grande requisito, ovvero l’equilibrio, ha permesso ad Allegri di reinventarlo nel ruolo di regista davanti alla difesa. In questo nuovo ruolo il Principino non ha mai sfigurato, viste le sue più che buone qualità di palleggio, ma ha logicamente ridotto al minimo il numero delle incursioni in area di rigore e di conseguenza i gol.

AMULETO – Marchisio si è rivelato un autentico talismano per i bianconeri in questa stagione, con lui in campo infatti la Vecchia Signora ha raccolto una sola sconfitta, in quel di Siviglia. Senza dubbio, sarebbe riduttivo pensare che l’inizio zoppicante della Juve sia da ricollegare solo ed esclusivamente all’assenza del numero 8 bianconero, ma è altrettanto certo che la mancanza del Principino ha inciso parecchio sia nelle idee tattiche che aveva in mente Allegri sia sulla necessità di personalità, indispensabile nei momenti complicati. Nel luglio scorso ha firmato il rinnovo di contratto fino al 2019 che ha prolungato il rapporto d’amore che lo lega ai colori bianconeri da quando aveva solamente sette anni, sperando magari in futuro di poter indossare anche la fascia da capitano.

Simone Dinoi

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