Inter-Juventus, l’analisi tattica – La Juve fatica sugli esterni ma soffre da grande. Lemina ritrovato: cuore e grinta

Il vantaggio per la Juventus ha pesato in termini numerici (3 gol sono un bel bottino), ma ha gravato dal punto di vista psicologico. I bianconeri sono scesi in campo forse scarichi, forse pressati bene da un avversario di tutto rispetto quale l’Inter. La squadra di Allegri ha messo in atto una prova fiacca, sotto ritmo e con poche idee per far male ai nerazzurri parsi cattivi, concreti e decisi a prendersi la finale.

ATTEGGIAMENTO E TATTICA – Il gol dell’1-0 trovato nel primo quarto d’ora del match ha incanalato la partita verso un indirizzo preciso. I bianconeri non hanno avuto una buona reazione tale da far paura ai padroni di casa. A soffrire le avanzate nerazzurre è stata la difesa di Allegri (prima a 4) dove sugli esterni LichsteinerAlex Sandro hanno cercato di limitare le progressioni fulminanti di Eder e Perisic. Il lavoro di Ljajic tra le linee ha complicato la fase di non possesso della Juve: il suo lavoro spalle alla porta e tra centrocampo e difesa ha creato palle gol importanti, smarcandosi dagli avversari con movimenti repentini

LA CONTROMOSSA – In una situazione pesante di svantaggio (2-0), Allegri ha pensato bene di passare alla consolidata difesa a 3 con l’innesto di Barzagli, centro-sinistra accanto a Bonucci e Rugani. Le fasce erano perciò più coperte grazie ai raddoppi in copertura di Cuadrado ed Alex Sandro. Il gol del 3-0 che ha sancito i supplementari  è nato da un 1 contro 1 vinto da Perisic su Rugani e dalla conseguente mancata copertura dell’esterno bianconero colombiano sul fondo. L’ingresso di Lemina ai danni di Hernanes ha consolidato un reparto spento e confuso: il gabonese ha fornito una prova di polmoni e tecnica risultando prezioso nel ruolo di “filtro”.

Infine, i movimenti di Morata e soprattutto Zaza sono stato efficaci per creare le poche azioni di parte bianconera. L’attaccante ex Sassuolo con caparbietà e determinazione ha lottato su ogni pallone, anticipando in più occasioni la retroguardia di casa facendo a sportellate e non risparmiandosi di un solo scatto.

Simone Di Sano

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