Controllo dei nervi e mente libera, Juventus maestra di personalità

Quella dei rigori si dice sia una lotteria, lo sostiene pure Bonucci a fine partita, dopo 120 minuti di palpitazioni. La Juventus porta a casa una qualificazione alla finalissima in uno scenario surreale, sotto la pioggia, con un Meazza che invoca a gran voce il miracolo, proprio contro la squadra più odiata; la stagione nerazzurra, che man mano che passano le settimane sta perdendo l’aura dorata che aveva fino ad un paio di mesi fa, quando ancora il sogno scudetto era realismo, rischiava in una sera di acquisire di nuovo un sapore vivo, stuzzicante, dolcissimo.

Gli errori di Neto e Rugani, messi in campo per concedere loro la gloria di una semifinale importante, danno vita ad una rimonta interista che avrebbe abbattuto persino i nervi di un villaggio di monaci tibetani; tre a zero a fine dei novanta minuti, con un palo colto da Zaza, che avrebbe risistemato tutto, ma con una pressione interista nel finale che poteva addirittura compromettere tutto, senza la discussione nei tempi supplementari.

Nella mezz’ora extra domina la Juve, la sensazione è che i bianconeri vogliano evitare a tutti i costi di giocarsela ai rigori, riordinando le cose col “gioco”; così attacca, ci prova, e allo scadere del 120′ sciupa con Morata due occasioni colossali, simili a quelle capitate a Shevchenko contro Dudek in Liverpool – Milan del 2005. Carrizo dice no. E adesso?

I nervi crollano. L’incubo è realtà. Il destino scritto. E invece no.La psiche juventina è sana, positiva, incredibilmente viva, Barzagli, Zaza, Morata, Pogba e Bonucci non lasciano scampo a Carrizo, calciando con freddezza, qualità, sicurezza.

Come se quanto di cattivo fatto nelle due ore precedenti fosse isolato, dimenticato. Si poteva ancora vincere e i ragazzi di Allegri l’hanno fatto, dimostrando una enorme personalità,tenuta mentale e forza di gruppo, prima, individuale poi. La “sanità” della truppa si è manifestata, dando conferma del fatto che l’ambiente è carico al massimo, positivo e concentrato. Anche e soprattutto in vista del Bayern.

Roberto Moretti

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