Juve-Cavani, si lavora: ma il Matador è bloccato, tre nodi ancora da sciogliere

Sì, si lavora. E di questi tempi, è di per sé già una notizia. Cavani-Juve, sogno di quasi primavera che aspetta di concretizzarsi a metà estate: perché ci sono i contatti, ci si fanno gli occhiolini e ci si tiene in contatto come chi si vuole davvero. Ecco: peccato che poi manchi il resto, e cioè la parte fondamentale. Un esempio? Ve ne diamo tre: così potete pure scegliere.

CONVIVENZA – Premessa: Marotta e Paratici sono davvero ammanigliati con l’entourage del Matador. Lo dimostra la trattativa-lampo della scorsa estate, quindi gli innumerevoli ammiccamenti reciproci giunti fino a questo punto. Edi è scontento: a Parigi non è la primadonna che il suo contratto sembrava garantirgli. C’è Ibra, c’è sempre Ibra. E fare il comprimario non è stato mai il suo forte: figuriamoci farlo pure con gli obblighi di un esterno d’attacco. Dunque, il primo nodo da sciogliere è questo: tra Zlatan e Cavani ne resterà soltanto uno. E al momento, non c’è mica un favorito: Ibrahimovic sta vagliando l’ipotesi rinnovo, l’ex Napoli pare voglia decidere di conseguenza. In pole, manco a dirlo, c’è la Juve.

RECO…RDA – Juve che però deve risolvere diverse situazioni: Zaza e Morata su tutti. Coppia di amici, pronta tuttavia a ‘scoppiare’: direzione Real e Premier League. Sì, perché il lucano continua ad interessare (e molto) al West Ham, sempre in vantaggio sulle sirene Bundes in arrivo dal Wolfsburg. Quindi tutto dipenderà dall’inesauribile fonte di notizie che porta il nome di ‘recompra’: partirà o meno, Alvaro Morata? Dare una risposta certa, in questo preciso istante, è difatti impossibile. Dovesse tornare all’ombra di Plaza Mayor, comunque, Marotta non se ne farebbe un dramma. E rieccolo, Edi: ben più di un trofeo “di consolazione”.

CONCORRENZA – Del resto, ‘ora o mai più’ per l’uruguaiano. Che in estate deciderà l’ultimo grande step della sua carriera. Tornare in Italia è sempre stato il suo desiderio, ma occhio all’ipotesi Inghilterra: intriga specialmente con un ammiratore del calibro di Antonio Conte. Lo scherzetto da ex, infatti, è già pronto: budget e progetto lo permettono, così come la – molto plausibile – cessione di Diego Costa. A Stamford Bridge, finalmente, l’occasione di essere il più grande. Senza Ibra, senza la fatica dell’esterno. E con tutta la gloria possibile.

CriCo

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