Bonucci: “Bayern? Ci crediamo! Importante vincere domenica. Ecco cos’è cambiato da inizio stagione…”

È il cardine della difesa bianconera, sempre presente e pronto alla battaglia. E, anche contro il Bayern, Leonardo Bonucci ha dimostrato di essere un centrale di grande livello, tanto da meritarsi gli elogi di Guardiola: “Sono onorato, ma l’obiettivo è andare a Monaco e batterlo a casa sua”, ha detto il bianconero, intervistato da ‘Sky’ e ‘Mediaset’.

“Negli ultimi anni abbiamo centrato gli ottavi, una semifinale di Europa League, la finale di Champions: la Juve in Europa è tornata”, ha continuato. La partita di martedì ci lascia la consapevolezza di poter fare qualcosa di importante al ritorno, ma solo se affronteremo i tedeschi con grande umiltà e rispetto”.

Leo ci crede: “L’impresa è possibile, perché nel secondo tempo abbiamo dimostrato che credendoci si può andare avanti, ma servirà una Juve diversa”, avverte. “Loro sono un passo avanti, gli basterà non subire gol per passare, ma noi ci crediamo: siamo forti.

Quest’ottavo ha dimostrato, una volta in più, che la Juve s’è lasciata definitivamente alle spalle il periodo negativo di inizio stagione. Merito specialmente della difesa e del trio composto da Barzagli, Chiellini e lo stesso Bonucci, che però ci tiene a precisare: “Aggiungerei Patrice Evra, che è un elemento importante per la squadra e lo spogliatoio”. Ma la differenza non è solo negli uomini: “È stato l’atteggiamento di tutta la squadra a essere cambiato: i giovani e i nuovi arrivati hanno capito l’importanza di indossare questa maglia e noi vecchi ci siamo rimboccati le maniche e siamo ripartiti con umiltà per far capire loro che la Juve non poteva essere quella vista a settembre e ottobre”.

“Ora c’è spirito di sacrificio da parte di tutti: siamo un blocco unico”, ha aggiunto. “L’abbiamo dimostrato anche martedì, quando gli attaccanti venivano a darci una mano: la miglior difesa si crea dal primo attaccante, arrivando al portiere”.

E non è neanche solo una questione tattica, dice Bonnie: “A tre o a quattro cambia poco: la difesa a tre ci dà un po’ più di protezione davanti alla porta, perché permette di coprire il campo con più persone, ma abbiamo dimostrato di poter giocare anche a quattro. L’importante è avere assimilato concetti precisi da mettere in pratica”.

Ora, però, c’è da pensare all’Inter, che arriva allo Stadium in un periodo difficile: “Un po’ mi sorprende, perché hanno un grandissimo allenatore e una rosa molto valida”, dice il difensore, che è uno degli ex dell’incontro. “Quando non i risultati non arrivano qualcosa si può incrinare, ma dobbiamo scendere in campo con la consapevolezza di affrontare una grande squadra”.

L’obiettivo è sempre e solo uno, come sempre: “Vincere e andare a più quattro sul Napoli che dovrà poi giocare con la Fiorentina sarebbe importante, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi: siamo avanti e vincendole tutte da qui alla fine saremmo campioni”.

È sicuramente questo lo spirito giusto: “Non dobbiamo mollare, dritti verso l’obiettivo, perché potrebbe essere l’anno più bello della storia della Juventus. E la storia, si sa, passa dalle vittorie e dalle notti come quelle di Monaco: “Ci crediamo, per quanto riguarda l’Europa. E poi c’è la semifinale di Coppa Italia: partiamo avvantaggiati, ma andremo a San Siro per chiuderla subito e ritornare in finale, anche perché è da tanto che la Juve non ne vince due di fila”.

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