I bianconeri non si arrendono mai: tanti goal realizzati nel finale di gara

Si sa che alla fortuna piace dare una mano agli audaci. La storia degli ultimi quattro scudetti bianconeri racconta di partite vinte nei minuti finali poi diventate determinanti per lo scudetto. Anche quest’anno la squadra di Allegri sta facendo lo stesso: dal derby al jolly pescato da Zaza contro il Napoli, dentro la striscia record di 15 vittorie di fila – che ha riportato la Juve in testa alla classifica – ci sono quattro reti decisive realizzate dal minuto 75 in poi. Come si legge dalla Gazzetta dello Sport, È merito della condizione fisica e mentale ma soprattutto del codice genetico della Signora, che come dice il suo motto è abituata a crederci fino alla fine.

La classifica dei gol segnati negli ultimi 15 minuti dice che la Juventus è seconda (con 12 reti) solo alla Lazio (14). I bianconeri hanno vinto 4 partite con gol dal 75′ in poi: con Torino, Fiorentina, Roma e Napoli. Dagli errori s’impara: dopo aver buttato via 3 punti con Udinese e Frosinone all’andata per disattenzioni nei minuti finali, la Signora ha trasformato un limite in un’arma da sfruttare. La capacità di essere letale all’ultimo respiro è una caratteristica che accomuna la Juve frenetica di Conte e quella più riflessiva di Allegri. Lo scorso anno il primo scudetto di Max passò per Juve-Roma 3-2 (tiro da fuori di Bonucci a 4 minuti dalla fine), Juve-Torino 2-1 (capolavoro di Pirlo nel recupero) e Juve-Sassuolo 1-0 (magia di Pogba a -8 dal gong). Nel triennio di Antonio la Juventus fece 42 reti nel quarto d’ora conclusivo e molte segnarono la strada verso il tricolore. Come Juve-Milan 2-0 nel 2011-12 (doppietta di Marchisio al 43′ e al 3′ di recupero), Juve-Catania 1-0 nel 2012-13 (Giaccherini al 2′ di recupero) e Genoa-Juve 0-1 nel 2013-14 (Pirlo su punizione a un minuto dalla fine).

CORAGGIO E FORTUNA Tutte partite diverse che la Juve ha saputo risolvere sfruttando il suo ampio campionario di soluzioni a disposizione: a volte serve pazienza per trovare il varco giusto in una partita bloccata (vedi Catania), a volte invece ci vuole l’invenzione del campione (vedi Pirlo nel derby della scorsa stagione e con il Genoa, Pogba col Sassuolo e Dybala contro la Roma), in alcuni casi c’è anche un po’ di fortuna (vedi Cuadrado quest’anno con il Toro e Zaza contro il Napoli). Ma non c’è niente di cui vergognarsi: per vincere lo scudetto serve anche quella. Se la fortuna ti bacia, significa che sei abbastanza audace per meritarla.

 

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