Liguori scatenato: “Querela di Rizzoli ridicola”. E attacca anche Pardo

Paolo Liguori è sempre stato un personaggio particolare: prima noto sessantottino ed esponente di “Lotta Continua” con il soprannome di “Compagno Straccio”, poi è diventato giornalista e ora è il direttore di Tgcom24. Lunedì sera, però, durante la trasmissione TikiTaka su Italia 1, Liguori ha rilasciato delle dichiarazioni shock contro la Juventus e gli arbitri, attaccando in particolare l’arbitro Rizzoli. Le sue parole hanno fatto il giro d’Italia in pochi minuti e hanno creato molto scalpore, suscitando anche qualche reazione: se dalla Juventus non è pervenuta nessuna risposta, l’AIA ha invece risposto a Liguori difendendo la categoria arbitrale, e anche Rizzoli ha deciso di rispondere minacciando di querela il giornalista.

PAROLA AL DIRETTORE – La contro-reazione di Liguori non si è fatta attendere: oggi, infatti, sulle pagine di “Libero” si può leggere un pezzo del direttore del Tgcom24, nel quale attacca tutto e tutti. Su Rizzoli si scatena: “Ridicolo, semplicemente ridicolo, che un arbitro internazionale si senta offeso da una critica e minacci querela contro un giornalista. Avrei preferito che non fosse Rizzoli l’arbitro del match clou del campionato… Perché? Per memoria,  esperienza diretta e, forse, per pregiudizio il miglior arbitro italiano sbaglia spesso quando i bianconeri giocano una partita decisiva”.

ATTACCO A PARDO – Liguori ha, inoltre, attaccato pesantemente anche il conduttore di TikiTaka Pierluigi Pardo: “Il conduttore di TikiTaka (non lo nomina neanche) conosceva benissimo le mie opinioni, e mi ha invitato alla trasmissione proprio per questo, mi ha fatto la prima domanda per entrare subito nel tema, anche se si è affrettato a scusarsi e a prendere le distanze dai social. Delusione umana, ma piccola perché i marchettifici non sono mai stati il mio mondo”.

Liguori si è difeso dalla possibile querela e dal comportamento di Pardo, ma le parole dette in trasmissione non possono essere accettate e bisogna prendere una certa distanza da queste dichiarazioni.

Simone Calabrese

Impostazioni privacy