Un tema in bianco e nero: perché la può vincere Bonucci

Il Napoli ha il miglior attacco, il capocannoniere, i primi tre assistmen del campionato (Insigne, Callejon, Hamsik), la seconda difesa del campionato ed è stata la squadre più costante in stagione finora. Per capire che la partita di sabato sera sarà difficile non c’è bisogno di altre informazioni.

LA RAGIONE – Ma forse fra i grandi pregi della capolista si può nascondere una chiave di lettura interessante per la gara. Se non segna Higuain, il Napoli difficilmente vince: lo ha fatto una sola volta, nella goleada di San Siro contro il Milan. Nelle 17 vittorie del Napoli c’è per 16 volte la firma del centravanti argentino. E se facciamo l’operazione inversa (la “prova” come la chiamavano le maestre) cioè guardiamo alle 7 partite non vinte dal Napoli, per 5 volte il Pipita è rimasto all’asciutto. I conti tornano. Da qui a dire che basta fermare Higuain, è facile a dirsi ma non altrettanto a farsi (soprattutto quest’anno). Cosa può opporre la Juventus? Sicuramente la serie impressionante di vittorie consecutive, ma anche l’ermeticità della retroguardia col nuovo modulo. I numeri non mentono e un altro episodio propiziatorio viene dalle mie reminiscenze universitarie, un corso di statistica. Durante una esercitazione sullo studio della correlazione, un mio professore dell’Università di Napoli (che non citerò, magari non vuole far sapere di essere tifoso) provò a fare una correlazione fra i rendimenti numerici delle squadre di serie A e la vittoria del campionato a fine stagione: ebbene l’indice che aveva maggior correlazione con la vittoria finale era proprio quello della difesa meno battuta. Scienza, non fantascienza. Purtroppo a cercare di contenere Higuain e compagni, mancherà uno dei quattro capisaldi di questa retroguardia, Giorgio Chiellini, messo fuori gioco nel momento meno propizio. Allora, sebbene le marcature a uomo sono ormai un ricordo da anni ’60 (non sempre però, chiedere a Pirlo), è chiaro che il centravanti partenopeo stazionerà soprattutto nella zona di campo guardata da Bonucci. Barzagli e Liechtsteiner (o Rugani) coadiuvati da Alex Sandro e/o Evra saranno fondamentali nel limitare i rifornimenti dei fantastici assistmen di cui sopra, ma il corpo a corpo, il fiato sul collo, il combattimento per ogni centimetro di campo spetterà molto spesso a Leo (Bonny). Le fortune della gara, ritengo, dipenderanno molto da qui.

IL CUORE – Ce la può fare Bonny a fermare il più forte attaccante del campionato (e fra i più forti del pianeta)? Se non lui, chi? Bonucci incarna ormai il cuore Juve: il primo a schizzare sul campo alle prime note del Thunderstruck e l’ultimo a togliersi i parastinchi dopo il triplice fischio. Il depositario dell’eredità dei Brio e dei Montero, centrali difensivi che con il cuore, prima che con la tecnica, hanno reso mitica la figura dei difensori in bianconero. Insuperabili nell’immaginario collettivo dei tifosi. Bonucci è ormai stabilmente il miglior centrale del campionato italiano e, con certezza, quello che è migliorato di più nelle ultime stagioni. Le disattenzioni (le bonucciate) che caratterizzavano le sue prime apparizioni da juventino, sono ormai fortunatamente rarefatte. E allora sì, possiamo fidarci, se fossi Higuain non starei proprio tanto sereno. Possiamo attendere la capolista senza attardarci a parlare degli infortunati (che pure ci sono, e non sono giocatori di secondo piano). Per gli arbitri poi lasciamo che se la sbrighino gli altri. Noi preferiamo guardare Bonucci e Higuain (e Dybala, Pogba, Marchisio, Insigne, Hamsik…). Sperando, ovviamente, che la battaglia la vinca il Bonny.

Salvatore Arpaia

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