Ramazzotti, cuore bianconero a Sanremo: “E ho pronto il nuovo inno…”

Settimana importante, specie se la vivi da italiano puro: tra pallone e Sanremo, certe emozioni sono destinate a durare tanto. Tra i super ospiti di Carlo Conti, un super bianconero: c’è anche Eros Ramazzotti quest’anno. “Juventino perso”, sosteneva Pino Daniele: già, lui che era napoletano di quelli fieri, ma amico inseparabile del cantautore romano. Ed eccolo che ritorna, il big match.

“Vorrei che Pino fosse ancora qui con noi – ha raccontato l’icona della nostra musica a Marco Bernardini -. Alla vigilia di un evento così stupendo poterci sfottere come facevamo sempre e questa volta. Come tifoso, dovrei ammettere di non essere troppo sereno”.

Certo, con quest’avversario non c’è da star sereni. Questo Napoli mette paura. – ha dunque continuato il cantante – E non solo per i risultati ma perché, anche come società e come tifo, sembra essere maturato al punto giusto e comunque è diverso da quello fatalista e umorale di un tempo”. Il vantaggio dei bianconeri? Semplice: Noi siamo la Juventus, cioè una cosa a parte a livello internazionale e nessuna altra società in Italia è pari alla nostra. Siamo caduti, certamente. Ma ci siamo rialzati in fretta e con Andrea Agnelli andremo sempre più in alto

A proposito del presidente: tra di loro, l’amicizia è praticamente ventennale. “Lo conosco da quando era ragazzino – fa sapere Ramazzotti – Un autentico innamorato dei colori bianconeri che non tradirà mai come avrebbero voluto suo padre Umberto e suo zio Gianni. L’ho incontrato recentemente e gli ho detto che l’inno scritto da me per la Juve è pronto. Non è stato facile perché dopo il “Grazie Roma” di Venditti era complicato azzeccare un motivo altrettanto valido. Spero di esserci riuscito. La prossima settimana Andrea lo ascolterà e potrà decidere. Capisco il suo imbarazzo perché anche l’attuale inno è bello oltre a essere conosciuto in tutto il mondo. Intanto ora badiamo a vincere con il Napoli e che Pino mi perdoni”. Tra passato, presente e futuro: intanto, in bocca al lupo ad Eros. Ora è sul palco dell’Ariston, da juventino perso.

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