Gli avversari passano, la Juve resta

Ormai ci siamo. Mancano pochissimi giorni, ormai quantificabili in ore, alla grande sfida-scudetto dello Stadium di sabato sera. Prima contro seconda, Napoli contro Juventus se rispettiamo la classifica o Juventus contro Napoli se rispettiamo gradi, storia, campioni in carica, o semplicemente anteponiamo chi gioca in casa. Proprio la storia, recente e meno, del nostro campionato ci ha dato lo spunto di riflessione per queste righe che state leggendo. Già, perchè se è vero come è vero che in questi giorni si sente parare di “storica sfida scudetto” rievocando i duelli tra Platini e Maradona degli ani ’80, per la verità nemmeno memorabili almeno negli scontri diretti, c’è un’altra considerazione da fare: queste sfide sono storiche perchè la Juve, di mezzo, c’è sempre. Che sia storia degli ultimi dieci anni o degli ultimi 100, tra campionati vinti o piazzamenti a podio, la Juve è stata in lotta per il titolo nel 70% dei campionati disputati fin qui, e circa una volta su tre ha vinto. Un’enormità, qualunque dei due dati si voglia guardare, dando nel contempo lustro, spesso immeritato, anche a chi lo scudetto ce lo ha conteso. Per rimanere nel recentissimo passato, anche solo nell’ultimo quinquennio, prima il Milan (curiosamente condotto dal nostro attuale allenatore), poi la Roma, e adesso sì il Napoli hanno provato o stanno provando a intralciarci la strada. Tre diversi avversari in 5 anni, un’unica costante: la Juventus. Dagli ani ’30 ad oggi, con l’eccezione ovviamente dei ’40 in cui si sospese tutto per la Seconda Guerra Mondiale, non esiste decade in cui la Juve non abbia vinto almeno tre campionati: dallo splendido filotto 1931-35, primi in assoluto a vincerne 5 di fila, a quella di fine anni ’60 con i monumenti Boniperti, Charles e Sivori; dall’altra decade “magica”, quella mitica degli anni ’70 di Zoff, Scirea e Bettega per intenderci, in cui ne arrivarono altri 5 ma sparsi e che si trascinò ai primi anni ’80 con Platini, per arrivare ai ’90 della “maledizione del trofeo Berlusconi”, dove i vari Baggio, Vialli, Zidane e Del Piero si alternavano solo ed esclusivamente al Milan, campionati curiosamente sempre vinti da chi perdeva l’amichevole estiva precedente l’inizio della Serie A. Gli anni 2000 son stati terreno di conquista ancora di Del Piero, Nedved e Trezeguet, e tutti sappiamo fare i conti di quanti scudetti siano arrivati in quel periodo.

Roma e Napoli negli anni ’80, Milan negli anni ’90, ancora Milan e Roma nei 2000, poi di nuovo Milan, Roma e adesso Napoli negli ultimissimi anni. Per non dimenticare l’Inter sempre negli ’80 e ancora prima nei ’60. Insomma, un gran turbinio di avversari, ma la sicurezza che la Juve, al netto di retrocessioni forzate e pochissimi passaggi a vuoto, c’è sempre stata e speriamo sempre ci sarà a giocare partite di questo livello, di questa importanza, di questo fascino. Perché una sfida scudetto, di cui si parla per settimane prima e che può determinare il cammino per settimane dopo, è bello viverla da protagonisti e non da spettatori. Gli avversari passano, la Juve resta. E’ una delle tante, bellissime certezze del tifare per la Signora, che ogni anno migliora invece che invecchiare.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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