Frosinone-Juve, l’analisi dell’attacco: “Joya” irresistibile, Morata operaio. E che emozione per Favilli

Tutti si aspettavano che la giornata di ieri sarebbe stata solo una formalità, con Juve e Napoli impegnate rispettivamente con Frosinone e Carpi, e che nulla sarebbe cambiato in classifica prima dello scontro diretto tra i bianconeri e i partenopei. E, in effetti, nulla è cambiato in classifica: Napoli ancora +2 dopo la vittoria con il Carpi e Juve ad inseguire. Ma chi pensava che le due big avrebbero passeggiato sulle avversarie si è sbagliato di grosso: Napoli di rigore (Higuain) in casa contro gli uomini di Castori e Juventus che vince in sofferenza in ciociaria.

FROSINONE BUNKER – Quando una grande squadra del calcio italiano si presenta in casa di una piccola, l’unica arma che la piccola ha per sperare di portare a casa punti è la difesa bunker e il contropiede. Quando poi arriva la miglior squadra d’Italia (la Juve) devi essere perfetto. E il Frosinone lo è stato, almeno fino al minuto 73′, quando Cuadrado è riuscito a scardinare la difesa avversaria. Poi finalmente il pullman eretto da Stellone si sfalda e Paulo Dybala può firmare lo 0-2 che permette ai bianconeri di passare un finale tranquillo.

LA JOYA FA L’APACHE – La crescita di Dybala da quando ha lasciato Palermo ed è arrivato a Torino è qualcosa di incredibile: da giovane speranza, dato da tutti riserva di Morata e Mandzukic, a leader e faro dell’attacco bianconero. Ormai Dybala assomiglia molto, non per caratteristiche, ma per importanza in campo, al suo predecessore con la maglia della Juve Carlitos Tevez. La “Joya” non è più una prima punta, ma un attaccante che viene a prendersi la palla anche fino a metà campo per trovare più spazio di giocata. Quando poi la difesa del Frosinone erige un muro davanti ai 16 metri della porta, giocatori come Dybala sono quelli che ti devono cambiare la partita. E Dybala, la partita, l’ha cambiata: palo con sinistro a giro alla Del Piero e, poi, gol della sicurezza. Con una “Joya” così tutto è possibile. Si spera che regga tutta la stagione a questi livelli…

MORATA: L’IMPEGNO C’E’, MA POCO ALTRO – Alvaro Morata è stato spesso criticato per non essere un combattente. Ieri, però, il numero 9 ha provato a smentire le critiche e si è dato da fare in ogni parte del campo, lottando e prendendo botte dai difensori del Frosinone. Il lavoro di Morata è prezioso, anche se oscuro e non sempre premiato dall’arbitro, che gli fischia davvero poco. Nonostante la stanchezza è bravo e lucido nel servire Dybala per il 2-0 che chiude la partita, unico spunto di una partita buona ma difficile e oscura.

FAVILLI, ESORDIO DA SOGNO – Quanto sarebbe stato bello essere un mago e riuscire a sentire i pensieri del giovane Favilli mentre stava per entrare, per la prima volta, in un campo di Serie A. Primo gettone per il classe ’97 ,anche se per pochi secondo, che se lo merita e si candida come quinta punta per aiutare nei momenti di difficoltà, come ieri.

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