Juve-Genoa, l’analisi dell’attacco: si salva solo Dybala

La Juventus di Massimiliano Allegri si porta a tredici vittorie consecutive, e lo fa vincendo una partita complicata contro un Genoa davvero ben messo in campo e che ha dato del filo da torcere ai bianconeri. Uno a zero il punteggio finale, decisivo l’autogol di De Maio dopo la grande azione di Cuadrado: un dato, questo, che sottolinea le difficoltà avute dagli attaccanti nell’incidere su questa partita. In attacco Allegri ha voluto confermare la coppia che domenica aveva fatto molto bene contro il Chievo, schierando quindi Dybala e Morata e lasciando ancora una volta in panchina Zaza.

Il Leitmotiv della partita, però, appare chiaro sin dal primo minuto: il Genoa si difende con ordine, con molti uomini e crea molta densità davanti all’area di rigore, che diventa zona praticamente impenetrabile, o quasi. I due attaccanti bianconeri, quindi, stanno spesso fuori dall’area, partecipando alla costruzione della manovra: le difficoltà però stanno nella fase conclusiva dell’azione, perché, molto semplicemente, spesso e volentieri la palla non arriva loro. La differenza tra Morata e Dybala, questa sera, è che lo spagnolo è sembrato molto meno in palla rispetto alle ultime due uscite, commettendo anche numerosi errori tecnici, mentre la Joya, vista la prestazione sottotono di Marchisio, si è messa in proprio lavorando anche in fase di impostazione. Va comunque sottolineato, inoltre, come entrambi abbiano fatto un gran lavoro di sacrificio, mantenendo il Genoa nella sua metà campo (pur senza creare pericoli) per evitare guai, regalando a Buffon un’altra serata piuttosto tranquilla.

Bocciato in pieno, per una volta, Simone Zaza, che subentra a Morata ad inizio ripresa. Il numero 7 bianconero si mangia una palla gol clamorosa (una delle pochissime, forse l’unica, capitata sui piedi degli attaccanti bianconeri) dopo una manciata di secondi dal suo ingresso in campo, mentre viene fermato per un fuorigioco (inesistente) quando si stava per ritrovare a tu per tu con Perin. Per il resto, la solita foga agonistica che lo caratterizza: sarebbe stata un bene, se Simone non avesse ecceduto. Entra infatti su Izzo in modo pericolosissimo, prendendosi un rosso diretto sacrosanto, nonostante l’intenzione non fosse assolutamente quella di fare male. Giornataccia, insomma, per gli attaccanti bianconeri, più per meriti del Genoa che per demeriti bianconeri: contro il Frosinone Dybala e Morata (coppia obbligata, visti l’infortunio di Mandzukic e la squalifica di Zaza) avranno l’obbligo di segnare i gol che sono mancati oggi.

Alessandro Bazzanella

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