Juve-Genoa, le pagelle dei bianconeri: Max riscuote la ‘tredicesima’. E ringrazia Cuadrado…

Certo, se la giornata è stata lunga e faticosa, questa Juve non ha aiutato a distrarsi: con un risultato sempre in ballo, e con un gioco francamente non esaltante, il rischio Genoa è stato paventato più del necessario. Per ogni match in sordina, ecco però il genio risolutore: è la legge delle grandi squadre, e i bianconeri non sono da meno. Ci pensa Cuadrado: gran giocata e gran partita, il tutto condensato in un gran campione.

Ma ecco le pagelle!

BUFFON 6 – Quel sinistro di Cerci sembra innocuo, poi però Buffon decide di preoccuparsi. Per il resto, normale – e un po’ noiosa – amministrazione.

CACERES 6.5 – Sessanta minuti di gran livello. Poi i pugni chiusi, la rabbia che divampa. Martin che ha da affrontare l’ennesimo scherzo beffardo del destino. In bocca al lupo ad un giocatore tanto talentuoso quanto sfortunato: saprà uscirne a testa alta e palla al piede.
RUGANI 6 – Il momento è difficile: con Chiellini fuori e Caceres probabilmente a lungo out, arriva il suo tempo.

BONUCCI 6 – Classe e scaltrezza, ma anche un paio di errori decisamente grossolani: gli costano un giallo e qualche richiamo di Buffon. Oltre ad urla poco carine di Allegri: vorrebbe più gioco tra le linee, meno lanci. Leo ci prova: di tanto in tanto ha pure fortuna.

BARZAGLI 6.5 – Cerci voleva il riscatto, poi però ha trovato Barzagli sul suo raggio d’azione, e allora ha optato per rimandare il ritorno in sé quantomeno di una settimana. È già capitato a tanti altri, non si crucci.

CUADRADO 7.5 – Doppio passo, rientra sul sinistro e poi brucia l’avversario gettandosi dal lato opposto: la gran giocata di Cuadrado sembra oro, ma vale platino. Bene anche nella manovra offensiva: non si limita al suo out, bensì spazia e si getta avanti. Tuttocampista, e con licenza di creare.

PADOIN 6.5 – Simone cuor di leone. Tiene botta, dà fiato e corsa. Doti non di certo comuni, neppure scontate: è che questo posto, questa maglia dal primo minuto, è super meritata con sudore e fatica d’allenamento.

MARCHISIO 6 – È un continuo faccia a faccia con Ntcham: perché prima l’ex City gli si attacca a mo’ di ventosa, e senza risparmiargli piccole ‘carinerie’; poi il Principino ringhia, ricuce e sale in cattedra. Questione di tempo, quindi di tempismo. Differenze: mica sottili.

POGBA 6.5 – Concreto, però col solito fare giocherellone. Inizia turbo, finisce diesel: il contachilometri, del resto, recita numeri importati. Ma Paul si carica il suo monte di responsabilità con la consueta e paradossale leggerezza: eccola, la vera differenza da inizio stagione.

EVRA 6 – Vive e gioca in verticale, che Pogba c’è e si fa vedere. Bene in fase difensiva: Cerci non preoccupa, ma con Ansaldi è stata dura. Non termina neanche il primo tempo: problemi intestinali. E per fortuna.
ALEX SANDRO 6 – Con Cuadrado forma una coppia di esterni praticamente inedita. E infatti, meno incursioni e più concentrazione: Cerci cede subito.

DYBALA 6.5 – Illumina, stavolta a tratti. Ogni partita che passa aumenta comunque i suoi giri in termini di astuzia, malizia. Serve una gran palla per Zaza, gioca con Pogba a chi accarezza meglio il pallone: il guizzo vincente, in fondo, per oggi può aspettare.

MORATA 5.5 – Allegri si gioca il mai scontato aplomb al terzo errore di fila dello spagnolo, e allora Morata s’incaponisce e prova a dare di più. Certo, recuperare più di mezz’ora in sordina è dura: un piccolo passo indietro rispetto alle due uscite, ecco.
ZAZA 5 – La clamorosa media-gol s’illumina con le luci abbaglianti di un jackpot dopo appena un minuto: Perin, alla fine, ricorda che è sempre il banco a vincere. E Simone si prende l’occasione e la fa ugualmente sua: pure senza gol, quindi con corsa e abnegazione. Non molla un pallone, un centimetro, un avversario. Non molla neanche Izzo: rosso diretto. Generoso, eh.

ALLEGRI 7 – C’è la gestione degli uomini, e poi quella delle crisi. Max ne esce a testa alta su entrambe, ancora vincitore: è la tredicesima volta in campionato, Conte battuto e ‘dimenticato’. Si riprende complimenti, riscrive i record, riparte con la rimonta: è tutta una partenza, l’ennesima, verso la storia di questa società.

Cristiano Corbo

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