Sarri come Benitez: ossessionato dal fatturato. Ma in campo non scendono i soldi

Chi conosce bene il calcio sa che in campo non scendono i soldi, ma le motivazioni, la preparazione, gli effetti del lavoro societario e della programmazione. Sembra quasi averlo dimenticato, però, Maurizio Sarri che, nel post gara di Napoli-Empoli, ha commentato così la corsa Scudetto con la Juventus: “I bianconeri sono nettamente i più forti. Io posso far rendere la mia squadra al 101%, ma alla lunga il fatturato pesa”. Il tecnico partenopeo segue, quindi, la linea comunicativa del suo predecessore, Rafa Benitez: il tecnico spagnolo, infatti, più volte ha parlato di differenze di fatturato nel corso della sua avventura sotto il Vesuvio.

ESEMPIO JUVE – Sicuramente il fatturato è un elemento che incide nel calcio moderno, ma ridurre la lotta Scudetto ad un mero calcolo di conti è ingiusto ed errato. Ha sbagliato Sarri, così come Benitez e così come Conte, quando nel 2013 si dichiarò impotente dinanzi al potere economico del Bayern, suo avversario in Champions. Ripetiamo, i soldi hanno sicuramente un peso specifico rilevante nel calcio perché permettono di assicurarsi i giocatori migliori, ma seguendo il ragionamento del fatturato, la Juventus lo scorso anno non sarebbe dovuta neanche scendere in campo col Real Madrid nella semifinale di Champions (295 milioni fatturato 2013-2014 della Juventus, 549.6 quello del Real).

ESEMPIO ATLETICO – Ci diranno che la Champions è un’altra cosa, contano dettagli, stato di forma e condizione mentale della squadra. Allora forniamo un altro esempio, quello dell’Atletico Madird, vincitore della Liga nella stagione 2013-2014. I Colchoneros avevano un fatturato di 119.98 milioni, inferiore a quello attuale del Napoli (125.82 milioni).

Insomma, nel calcio, alla fine, contano anche altre cose…

(Fonte e dati: Tuttosport)

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