Sessione di gennaio – “Comprare per comprare non ha senso”: il mercato della Juve è intelligente. Ecco il punto

Reggio Emilia, 28 ottobre 2015 – Lo scenario è il seguente: ultima partita di campionato del mese di ottobre. La Juventusaffronta il Sassuolo al Mapei Stadium rimediando una pesante sconfitta sia sul piano del gioco che del risultato. L’uno a zero firmato dalla prodezza balistica di Sansone mette in ginocchio la squadra di Allegri, facendola sprofondare addirittura al dodicesimo posto in classifica. Un piazzamento derivato dagli altrettanti dodici punti raggranellati in corso d’opera attraverso un gioco scialbo e sicuramente da ritrovare, così come la convinzione nei propri mezzi. Insomma, a quel tempo – non troppo lontano per la verità – la posizione di classifica della Juventus, dati alla mano, non valeva quella di un più modesto Chievo, ma anche quella di una Sampdoria o di un’Atalanta. Come se non bastasse l’aspetto peggiore delle vicissitudini bianconere è stato rappresentato dall’importante allungo che la Roma, capolista del momento, è riuscita a portare avanti sino a ben undici lunghezze. Una somma di fattori che ha inciso non poco sul pensiero di una Juventus giudicata oramai fuori da ogni razionale lotta per lo scudetto, anche in considerazione dello stato di forma e del valore assoluto delle rivali occupanti la parte alta di classifica.

Ed è in virtù dell’operato di questa prima parte di stagione che pure il mercato estivo – al di là dello stesso Allegri finito già da un pezzo sulla croce – viene messo sotto accusa nonostante negli ultimi anni abbia arrecato molte soddisfazioni dalle parti di Torino. Con tali premesse, c’è mancato poco che la sessione di gennaio si tramutasse in un momento dedicato ad interventi d’urgenza. Troppi i nomi dei bocciati per i delusi tifosi bianconeri: dall’ultimo degli arrivi (in ordine cronologico) Hernanes a Mandzukic, passando anche per Zaza pagato troppo e, perchè no, persino Khedira giudicato troppo fragile e magari anche un po’ logoro.

Torino, 2 febbraio 2016 –“Non ce ne voglia Madama –penseranno ora che la formazione bianconera ha ritrovato gioco (e che gioco), risultati e convinzione – ma chi se la sarebbe aspettata una ripresa così netta su tutti i fronti?”.Perchè la Juventus che giunge al mercato di riparazione non è la stessa che ha toccato il fondo a Reggio Emilia. E’ una squadra ritrovata sul piano mentale e del gioco, che ha saputo riproporre uno schema già conosciuto con altri interpreti e, nel mezzo, amalgamare i nuovi arrivi, questi ultimi simbolo della necessaria rivoluzione estiva. Ecco perchè ancora una volta i bianconeri si sono pressochè limitati ad un ruolo di spettatori dell’affannosa e bramosa ricerca al rinforzo delle principali avversarie. Perlomeno per quello che rappresenta un contesto relativo esclusivamente al presente. Ma certamente non al futuro.

LA NUOVA FRONTIERA, LE COMPARTECIPAZIONI – Anzi, la Juve ha saputo guardare avanti anche stavolta, manifestando l’interesse di accaparrarsi i migliori talenti in circolazione come Rolando Mandragora, centrocampista classe ’97 acquistato dal Genoa ma che rimarrà in prestito a Pescara sino al termine della stagione. Il promettente terzino sinistro carioca classe 1998 Rogerio, proveniente dall’Internacional di Porto Alegre ma finito al Sassuolo. I neroverdi lo hanno acquistato con la compartecipazione in trattativa della Juventus, e chissà che il brasiliano non finisca a Torino già al termine di questa stagione. In particolare è il suo acquisto che sottolinea, con forza, la dedizione dei bianconeri a programmare per tempo il futuro. Del resto nell’attuale rosa, oltre all’esperto Evra, figura già il sorprendente (ma solo per chi lo etichettava come bidone per via di qualche panchina di troppo ad inizio stagione unita al costo del cartellino) Alex Sandro, connazionale di Rogerio con il prospetto di una lunga carriera da condurre nella città della Mole. In fondo in una grande squadra appare d’obbligo godere di due nomi validi per ruolo, ecco perchè la possibilità futura di crescere all’ombra di Sandro potrebbe rivelarsi un benefitper la Juve ma anche per la crescita calcistica personale del ragazzo.

Ancora futuro, ancora giovani e di nuovo il Sassuolo presente nella sessione invernale bianconera di questo calciomercato. Marcello Trotta, infatti, si è accasato dall’Avellino in Emilia via Juventus, nonostante le smentite di rito del d.g. neroverde Carnevali sull’apporto fornito dal club piemontese in sede di trattativa. Ma sul centravanti classe 1992 la Juventus c’era già dalla primavera del 2015, tant’è che gli osservatori bianconeri suggerirono alla dirigenza di bloccare la punta in forza all’Avellino. Adesso potrebbe materializzarsi una nuova operazione Zaza fra la società di Squinzi e quella di Agnelli anche se questo, in verità, nel concreto sarà soltanto il campo a poterlo confermare, in virtù dei conseguenti risultati portati in luce dal calciatore. Ma l’idea è quella. Stessa situazione legata al regista Stefano Sensi, classe ’95, acquistato sempre dal Sassuolo. Gli emiliani già godono di un accordo futuro già trovato con la Juventus. Il ragazzo terminerà la stagione al Cesena per poi trasferirsi alla corte di Di Francesco, completando uno degli step che potrebbero indirizzarlo successivamente a Torino in virtù di un’opzione che consente ai bianconeri di poter procedere al suo acquisto a partire dalla stagione 2017/2018.

In fin dei conti un mercato intelligente, condotto in ottica futura al netto di una rosa che ha saputo superare le problematiche conseguite dai cambiamenti operati in estate, assimilando e mettendo in pratica al meglio i concetti impartiti dal suo tecnico.

Rocco Crea (Twitter @Rocco_Crea)

'); }); return; }, add : function(_this){ var _that = jQuery(_this); if (_that.find('p.cpwp-excerpt-text').height()