Juve, non ti fidare della Lazio. Mix di umiltà e cattiveria per battere il più temibile degli avversari. Ecco perchè

Nemmeno il tempo di festeggiare il poker rifilato all’Udinese che la Juventus rivive l’ennesima vigilia. Di coppa Italia questa volta. Difatti, allo stadio Olimpico di Roma, i bianconeri di Allegri affronteranno la Lazio nella partita valida per accedere alla semifinale della coppa nazionale.

E’ una Juve in salute quella che si appresta a partire alla volta della capitale, lontana parente o forse nemmeno di quella capitolata al Mapei Stadium alla fine del mese di ottobre. Le etichette appioppate alla compagine bianconera qualche mese fa sono state molteplici quanto significative in senso negativo: squadra oramai bollita, da rifondare (non fossero già bastati gli addii di Tevez, Pirlo e Vidal a tal proposito) e sicuramente da cancellare ai fini della lotta scudetto. Del resto, la meticolosità adoperata nella costruzione delle rose avversarie di Madama, avvenuta durante la sessione estiva del mercato, sembrava che stesse per avere la meglio sul ricambio di ben tre dei titolari scesi in campo il 6 giugno nella finale di Champions fra i bianconeri ed il Barcellona. Certamente non un cambio della guardia da poco. E poi la fame, che altrove non era stata placata mentre a Torino invece si, in virtù delle ultime quattro stagioni ricche di vacche grasse.

La Juventus oggi ha già smentito tutti, coi fatti, effettuando un recupero che anche i meno scettici non credevano possibile dopo la punizione calciata da Sansone quel 28 ottobre. Adesso la Vecchia Signora mantiene il fiato sul collo della capolista Napoli e, comunque andrà a finire, quel che conta è che Madama sia tornata a lottare per il traguardo prefissato ad inizio stagione. Anzi, per uno dei traguardi. Perchè fra questi c’è anche l’obiettivo di bissare il successo di coppa Italia ottenuto proprio contro i biancocelesti a maggio 2015.

Ed allora ecco perchè la gara dell’Olimpico diviene importantissima, da affrontare ancora con l’umiltà che ha permesso alla squadra di Allegri di recuperare terreno in campionato, e che ha saputo renderla quasi invisibile agli occhi di chi ha creduto bene di giocarsi il titolo concedendosi il lusso di non considerare ancora come una minaccia proprio i campioni in carica. Invisibili sino al momento in cui Allegri ha guidato la sua truppa sino alla riconquista del podio, metafora di sveglia per le avversarie. Non lo diremmo se fosse campionato, tuttavia in una gara secca, peraltro giocata fuori casa, la Juventus dovrà vedersela probabilmente con l’avversario che non è il più forte, ma sicuramente il più ostico e pericoloso che potesse capitare a questo punto della competizione. Anche più del Napoli o dell’Inter. La Lazio è sicuramente la squadra che più ha da chiedere alla coppa Italia.

Difatti, se per campani e nerazzurri l’obiettivo minimo d’accesso in Europa non appare certamente in discussione e, comunque, per entrambe l’obiettivo principale rimane naturalmente lo scudetto, per i biancocelesti il discorso prende una piega decisamente diversa, anche più pericolosa agli occhi della Juve. Del resto la stagione in corso appare già compromessa per i ragazzi allenati da Stefano Pioli, per cui l’opportunità rappresentata dalla coppa Italia assume ancora più valore. Prima di tutto un trofeo da mettere in bacheca che possa regalare lustro al palmares dei capitolini, in secondo luogo la vittoria finale rappresenterebbe la chiave d’accesso all’Europa League. Non male qualora il campionato dovesse continuare a regalare più bassi che alti come accaduto sino ad oggi. E, se è vero che nel calcio non sempre vince il più forte, ecco perchè Madama dovrà dare il massimo anche all’Olimpico, giocando con l’intento di mettere in chiaro le cose sin dal fischio d’inizio. Il passaggio del turno dunque risulta di fondamentale importanza per la Lazio, è vero, ma anche Allegri dal canto suo è stato chiaro in conferenza stampa: “Per noi la coppa è un obiettivo. Ogni anno bisogna sempre portare a casa qualcosa”. E, per una squadra considerata la più forte in ambito nazionale sin dal primo anno dell’era Conte, rischiare di rimanere a digiuno di trofei anche una sola stagione potrebbe significare quasi un fallimento. Di sicuro un motivo concreto per cui storcere il muso, specie in virtù della tripletta quasi realizzata lo scorso giugno.

Non sarà dunque questione di titolari o riserve, ma di mentalità. Perchè chiunque scenderà in campo contro la Lazio avrà un motivo valido per dare il 100%. Chi sino ad oggi ha giocato meno approfitterà senz’altro della ghiotta ed importante occasione per scalare posizioni nelle gerarchie comunque già definite in molte zone del campo. Dunque, provare a fornire un problema di scelte serio al tecnico per il futuro, sarà certamente obiettivo dei singoli. Al di là della squadra, della vittoria che significherebbe andare ancora avanti ed avvicinarsi sempre di più ad un traguardo ambito. Al di là di tutto ciò, che comunque rappresenta la prerogativa comune nonché la più importante.

Rocco Crea (@Rocco_Crea)

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