Juve Under 23: non solo Pogba. Marotta e Paratici dimostrano con gli investimenti di credere nei talenti

In una società abituata a vincere e che quindi detiene l’obbligo di continuare a farlo nel corso della sua storia, sembra non possa esserci spazio per i giovani e per le promesse. Non soltanto alla Juve in realtà, ma in un po’ tutti i club dal grande blasone (specie italiani) che, per intenderci, al via di ogni stagione fissano – più o meno apertamente – il tricolore come obiettivo.

Lo spazio, si dice, latita perchè per competere a certi livelli è necessaria l’esperienza oltre al talento. Insomma, essersi fatti – e spaccati – ben bene le ossa, prima di approdare in un top club. Tutto sommato, ad oggi, questo filone di pensiero si sta tramutando man mano sempre più in una leggenda, specialmente alla Juventus. Proprio Madama, dall’alto delle sue tre stelle sul petto, negli ultimi anni ha creduto – ed investito somme considerevoli – nel mercato giovanile. Un po’ di frutti acerbi sono maturati col tempo fra le mura domestiche: Marchisio su tutti, ma anche Giovinco e De Ceglie. Il principino fa tutt’ora parte della rosa bianconera da grande protagonista, detenendo le chiavi del centrocampo juventino. Tuttavia la dirigenza operante nel settore delle “compravendite”, con a capo Marotta e Paratici, ha tracciato una strada oramai avviata e che porta alla scoperta di ottimi talenti, in tal caso prontamente accaparrati anche a cifre importanti. Dybala è soltanto l’ultimo di una lunga serie, costato 28 milioni di euro più 12 di bonus, ma che già ad oggi ha dimostrato di valere ogni singolo centesimo dell’investimento effettuato. E poi c’è Zaza, arrivato alla Juve accompagnato da qualche perplessità di troppo ma che, in realtà, i dirigenti bianconeri seguono da tempo, sin dagli albori di Bergamo grazie a Marotta, ma cresciuto in orbita bianconera con la collaborazione del Sassuolo. Il club neroverde prolifera di collaborazioni con i campioni d’Italia, che in questi giorni ha portato agli arrivi di Sensi e Trotta alla corte di Squinzi, al di là di nomi già considerati più importanti ma, allo stesso tempo, ancora molto giovani che in futuro potrebbero vestire bianconero: Berardi su tutti.

Il mercato odierno, divenuto sempre più collaborativo fra i club, ha fatto si che anche col Genoa di Preziosi si potessero stringere accordi in ambito giovanile. Mandragora, oramai ufficiale, è quindi un giocatore bianconero ma anche Sturaro prima di lui e Boakye sono stati acquistati da Madama direttamente dal Grifone. La squadra di Allegri presenta sei giocatori Under 23 in rosa di cui almeno la metà è titolare: Pogba, il re degli investimenti giovanili, assieme a Dybala ed anche Morata, nonostante il periodo negativo vissuto dallo spagnolo. Poi ci sono Rugani, Lemina e lo stesso Sturaro a completare l’angolo “baby“. In tutto ciò anche qualche partenza, più o meno illustre, da Gabbiadini a Coman, a testimoniare comunque il mercato vivo legato ai giovani talenti. Tuttavia i più meritevoli – a dispetto del pensiero comune sulle grandi squadre – restano per giocare, specialmente a Torino. Fra titolari inamovibili e spezzoni di gara. E’ una strada, quella intrapresa dal club, che non teme più confronti col resto d’Europa.

Rocco Crea (@Rocco_Crea)

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