Montella-Cassano, l’accoppiata che può far male alla Juventus

Dio, quanto tempo è passato da quel gol che rilanciò il “guerriero” Vidal, all’epoca in bianconero. Era tutta un’altra Juventus. Galvanizzata per le prestazioni di Champions League e lanciatissima verso un meritato quarto scudetto consecutivo, poi raggiunto. Neanche l’avversario, però, scherzava; ma la Sampdoria non scherzerà nemmeno oggi. Finalmente i frutti del lavoro di mister Vincenzo Montella cominciano a farsi notare, grazie soprattutto alle fondamenta edificate da Walter Zenga. Un punto a favore dei blucerchiati? Beh, al di là dell’azzurro (oriundo) Eder, la “testa a posto” di Antonio Cassano. Vero e prorpio fulcro del gioco, dispensatore d’assist e passaggi filtranti, che anche da fermo riesce ad inventarti qualcosa.

Ennesima rinascita per “FantAntonio”, con qualche chilo in meno e tanti buoni propositi in più. “Se l’avessi capito a vent’anni anziché a trenta, sarebbe stato meglio“, disse al termine del derby ligure – vinto per merito dei suoi tocchi – che ha visto trionfare la sua squadra. Quell’undici organizzato di cui “el pibe de Bari”, volente o nolente, resterà eterno protagonista. Ebbene, se proprio si dovesse rintracciare l’elemento cardine di questa Samp forgiata da colui che un tempo veniva chiamato “aeroplanino”, forse Cassano sarebbe il principale. Ormai titolare e centralina tattica di suggerimenti al reparto offensivo, dove peraltro lui rientra a pieno titolo.

Carbonero e Soriano, inoltre, non hanno bisogno di presentazioni. Specie il secondo, destinato ancora ad occupare gli inserti giornalistici del calciomercato, gioca un po’ “alla Marchisio”; tanto movimento senza palla, inserimenti e, all’occorrenza, marcature. Per la gioia dei suoi estimatori al fantacalcio, ma, prima di tutto, dei tifosi doriani. A cosa dovrà stare attenta la Juventus, dunque? Anzitutto, all’entusiasmo nell’aria, veleggiante dopo i tre punti col Genoa. E poi, alla precisa lettura di mister Montella. Per il resto, i vari Cassano, Muriel, Soriano ed Eder (senza togliere nulla alle altre pedine, ovvamente) risultano una giusta conseguenza dell’organizzata disposizione in campo.

Paolo Panico

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