Anno nuovo, vita nuova: il 2016 sarà l’anno bianconero di Rugani

Il 2015 è stato un anno a due facce per Daniele Rugani. La prima parte è stata esaltante e l’ha proiettato a livelli altissimi, avvicinandolo addirittura alla palma di miglior difensore d’Italia. Merito di prestazioni al limite della perfezione con la maglia dell’Empoli, con cui ha disputato una stagione da applausi. Ha giocato sempre, non si è fatto ammonire mai e le insufficienze si contano sulle dita di una mano. Con qualche avanzo.

Due facce, però, dicevamo. La seconda metà, infatti, è stata complicata. È iniziata in modo esaltante, con l’arrivo alla Juventus e l’inizio di un sogno, ma poi è stata faticosa. Tanta, tantissima panchina, campo visto solo per qualche secondo nel facile successo interno contro il Siviglia e la sensazione, dall’esterno, che Allegri non lo vedesse proprio. Sensazione errata, perché internamente le cose andavano in maniera molto diversa.

Allegri stava gestendo la situazione nel migliore dei modi, aspettando il momento giusto e, intanto, trasmettendo al ragazzo tutta la fiducia del caso. Lui, dal canto suo, non ha mai sbuffato, è sempre stato estremamente serio e professionale e ha saputo aspettare il suo momento, che è arrivato quando quasi nessuno se lo aspettava. Si è giocato bene le sue carte, ha mostrato a tutti di essere meritevole di fiducia e ora, per lui, inizia una nuova vita.

Ora comincia davvero l’avventura in bianconero, tanto che alla prima gara del 2016 dovrebbe essere titolare. Un segnale di fiducia importante sia a livello tecnico che a livello mentale. La gara contro il Verona, sulla carta non troppo complicata, ha tutte le caratteristiche del più perfido dei trabocchetti e saper gestire la partita con serenità e sicurezza sarà fondamentale. La prova del nove per un ragazzo giovane, ma già incredibilmente maturo. Con la speranza che sia la prima di tante.

Edoardo Siddi

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