SJ Rewind, il 2015 bianconero: le illusioni e la rinascita nel derby

Un anno nel segno della vittoria, come nel classico stile Juve. Questo è stato il 2015 bianconero: il quarto Scudetto di fila, la decima Coppa Italia, una Supercoppa e una finale di Champions League raggiunta dopo anni di assenza, ma anche una rivoluzione, un inizio di campionato difficile e la rinascita, ancora in atto. SpazioJ ripercorre i dodici mesi della Signora: la Supercoppa vinta ad agosto è stata solo un’amara illusione e, ora, la Juve cerca il riscatto.

UNA NOTTE DA LEONI – Non è una squadra al meglio quella che arriva alla prima di Champions League, contro il temibile Manchester City. La finale di Berlino sembra più che mai lontana, ma i bianconeri hanno il dovere di rialzarsi. E questa può essere la notte ideale per farlo.

Allegri sorprende tutti e si presenta con l’inedito 4-3-3: Cuadrado, Mandzukic e Morata formano il tridente offensivo. Il City, che in estate ha speso valanghe di milioni, deve far a meno di Aguero – il simbolo – e De Bruyne – costato settanta milioni di euro.

POCHE EMOZIONI – Il primo tempo non è spettacolare: i padroni di casa tengono il pallino, ma non è impegnano granché Buffon. Il brivido più grande è a pochi minuti dopo il calcio d’inizio, quando Sturaro perde palla e, sullo sviluppo dell’azione, Sterling arriva a tu per tu con Super Gigi, che riesce a chiudere. La rabbia Juve sta tutta nel gol giustamente annullato a Pogba, al dodicesimo.

RIPRESA DI FUOCO – La ripresa, però, è amara: angolo di Silva per Kompany, che stacca. La palla finisce in rete: è autogol di Chiellini, vistosamente spinto dal difensore avversario. Il gol sarebbe da annullare, ma è uno a zero per il City. Buffon, con due interventi prodigiosi su Sterling e Silva, dà la sveglia: prima Sturaro ci prova con un tiro da buona posizione, poi Pogba inventa un assist per Mandzukic, che in staccata insacca. Con buona pace dell’imbattibilità dei citizens in Premier. Che viene ulteriolmente violata da Morata, con un sinistro a giro che regala la vittoria alla Juve.

ILLUSIONE INGLESE – Sembra il ritorno della corazzata bianconera, ma è solo illusione. Come la vittoria contro il Genoa, ancora nel segno del 4-3-3. Il pareggio clamoroso contro il Frosinone e la sconfitta con il Napoli sono un brusco risveglio per i bianconeri, che si rendono conto di non aver ancora trovato la quadra. E l’uno a zero subito al Mapei Stadium, contro il Sassuolo, sembra essere il capolinea delle speranze di pokerissimo.

UN DERBY PER RINASCERE – La vera svolta arriva nel derby della Mole. Che inizia in salita, a dire il vero: Khedira è subito out, per l’ennesimo guaio muscolare di una stagione che pare maledetta. Entra Cuadrado, che cambia la partita: si passa al tridente, con Dybala al centro e Morata e il colombiano ai lati.

Cuadrado fa impazzire Molinaro e da un suo cross nasce l’azione del vantaggio: velo di Dybala e botta di Pogba, imparabile per Padelli. Nell’esultanza del francese c’è tutta la rabbia sua e del gruppo, che vuole riprendersi. E non è la rete di Bovo a spegnere la voglia di riscatto dei bianconeri. Allegri, con una mossa a sorpresa e forse fortunosa, trova la svolta: esce Dybala, entra Alex Sandro. Scelta fischiata dal pubblico, ma preziosa nel finale.

ALL’ULTIMO RESPIROBonucci, prima, centra la traversa e Marchisio, dopo, trova la risposta di Padelli. Ma è proprio Juan Cuadrado a decidere l’incontro: Pogba serve il subentrante Sandro, traversone teso per il colombiano, che decide il derby, ancora una volta al 93′. Proprio come Pirlo un anno prima. Da quel momento in poi, in campionato, la Juve non ha conosciuto più la parola sconfitta: sette successi di fila, ultimo quello di Carpi, che hanno riportato i bianconeri in corsa per lo Scudetto.

DERBY DI COPPA – Un successo bissato in Coppa Italia, nel derby vinto per quattro a zero dai bianconeri. Una sfida senza storia, che ha regalato i quarti di finale alla Juve. Novanta minuti nel segno di Simone Zaza, autore di una doppietta, con due gol di pregevole fattura. Una goleada completata dagli squilli di Dybala e Pogba.

AVANTI, JUVE! – Ma, in Champions, la musica è stata leggermente diversa: il pareggio contro il M’Gladbach e la sconfitta contro il Siviglia hanno quasi resa vana la vittoria con il City. La seconda piazza finale, in un girone comunque ostico, ha costretto i bianconeri in seconda fascia, con il rischio di affrontare subito top team. Detto, fatto: l’urna di Nyon ha riservato il Bayern Monaco alla Signora. E se Buffon e soci vorranno regalarsi un sogno, dovranno iniziare il nuovo anno diversamente da come hanno concluso questo: più concentrazione e meno errori. Per un 2016 di successo.

Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)

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