Il curioso caso di Hernanes. Dai fasti biancocelesti a un declino difficile da “profetizzare”

Chissà se, in qualche modo, lo avesse predetto. O meglio, profetizzato, visto che parliamo proprio di lui:Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, detto “Il Profeta”.
Già, perché una volta, i palloni che toccavano avevano un qualcosa di mistico. Oggi invece, l’unica cosa mistica rimasta è il suo futuro, poiché la sua strada bianconera potrebbe già essere al capolinea.

INIZI SOLENNI – Il 6 agosto del 2010 il brasiliano arriva alla Lazio dal San Paolo per 13,5 milioni di euro, e dopo poco tempo si impone con le sue incredibili doti tecniche. Ma la cosa che più lo contraddistinguerà nel suo cammino biancoceleste è il suo tiro: forte, preciso, micidiale. Hernanes diventa un elemento imprescindibile del centrocampo, essendo un elemento estremamente duttile, possibile da impiegare in più ruoli, dalla trequarti alla regia. Insomma, un vero e proprio crack, capace, da solo, di decidere le sorti di una partita e le sue capriole, quelle tipiche delle sue esultanze, fanno da contorno a tante delle partite seguite dai tifosi laziali. Ma dopo quattro anni e 33 gol in 118 presenze, la sua strada prende una direzione e, soprattutto, una piega diversa.

DECADENZA NERAZZURRA – Nel 2014, in quel del mercato di gennaio, passa all’Inter per 18 milioni di euro. Quello che doveva essere il balzo definitivo per la consacrazione del Profeta, si rivela però essere uno scivolone senza fine verso un declino inaspettato. Complici ripetuti e fastidiosissimi infortuni, il brasiliano non convince e soprattutto non riesce ad imporsi. Il suo ruolo da colonna portante della Lazio non viene assunto nelle fila dei nerazzurri, e pian piano, da Mazzarri a Mancini, finisce con l’essere relegato a seconda scelta. Il piede non è più caldo, la profezia non si è più avverata. Il cammino si fa sempre più difficile fino al momento in cui una nuova, e inaspettata opportunità, gli si para davanti: la Juventus.

FUORI DAI GIOCHI – Arrivato in bianconero per 11 milioni, Hernanes le sue opportunità le ha e come. Preso per sopperire alla mancanza del trequartista necessario ad Allegri, il nuovo numero 11 deve però sostituire Marchisio in cabina di regia e i risultati si vedono. In negativo. Prestazioni deludenti e spesso decisive per le sconfitte della Signora, prima fra tutte, quella di Napoli. Otto presenze, zero gol, e zero emozioni. L’avventura alla Juve è, sino ad ora, un completo disastro, condito dall’infortunio muscolare che l’ha tenuto out per ben venti giorni. La cosa più grave è che, nonostante le poche occasioni avute in quel ruolo, neanche da trequartista sia riuscito a convincere il tecnico livornese, che ha esplicitamente definito che solo con il ritorno di Pereyra ci sarà ritorno al 4-3-1-2. Sembra una vera e propria bocciatura dunque, per un cammino orientato sempre di più verso un addio già a giugno.

Fino ad allora ci saranno solo sei mesi per far cambiare idea ai tifosi, all’allenatore, e alla Juventus tutta. Sei mesi decisivi per le pagine della storia di un calciatore che, a dispetto del proprio soprannome, difficilmente avrebbe profetizzato tutto questo. I tempi dei gol, delle capriole e delle citazioni bibliche, non sono mai sembrati tanto lontani…

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