La Juve ora fa (di nuovo!) paura

Toc toc, chi è? Sono la Juve, posso entrare? Prego accomodati pure. E così la Juventus entra nella stanza dei sogni.

RIECCO LA JUVE! – Dopo un inizio di stagione a dir poco tragico, la squadra di mister Allegri ritorna a vedere la vetta, a soli sei punti di distanza dalla capolista Inter e con due sole lunghezze di svantaggio dal duo Napoli e Fiorentina. Per arrivare lissù sono servite sei vittorie consecutive, contro Fiorentina, Lazio, Palermo, Milan, Empoli e Torino. Diciotto punti che hanno permesso ai bianconeri di sedersi (di nuovo!) al tavolo delle grandi della Serie A. A dir la verità, che la Juventus meritasse quel posto non avevamo dubbi, ma l’inizio del torneo aveva mostrato tutti i difetti di una squadra giovane composta da dieci giocatori nuovi più una vecchia guardia che aveva perso tre colonne portanti come Vidal, Pirlo e Tevez.

EVOLUZIONE TATTICA E SOLIDITÀ – Il mister ha avuto serie difficoltà nell’inquadrare il giusto assetto per la rosa messa a disposizione dalla società. Si è iniziato con il modulo dello scorso anno (4-3-1-2) per poi passare ad un più offensivo (4-3-3), ma le continue defezioni dovute agli “infortuni di massa” accorsi nei primi mesi di questa stagione, e i risultati non proprio secondo le più rosee aspettative, hanno fatto sì che si ritornasse al vecchio 3-5-2 di Contiana memoria. La squadra si è così ricompattata intorno ad un granitico reparto difensivo, al gioiellino Dybala che ha iniziato a fare il fenomeno, ed al gigante croato Mandzukic: et voilà, i Campioni d’Italia hanno iniziato a giocare, vincere e convincere.

Ieri sera al cospetto della Fiorentina di Paulo Sousa, ben messa in campo e con un ottimo possesso palla, la Juventus ha dimostrato tutto il suo valore, la sua compattezza difensiva e ancora una volta la coppia d’attacco Dybala- Mandzukic ha fatto la differenza.

Si sta rispettando il ruolino di marcia segnato da Allegri dopo la falsa partenza e quando manca una sola partita al Natale, la Juventus sta assumendo consapevolezza della propria forza, tanto che la distanza dalla vetta si è assottigliata, si inizia a sentire il cuore degli avversari, si percepisce anche la fredda sudorazione dei loro tifosi che davano già per morta quella squadra che indossa il tricolore sul petto da quattro anni e che ha come motto quello di lottare fino alla fine.

Insomma, sia ben chiaro che se qualcuno vuol vincere lo scudetto, deve prima chiedere il permesso ai Campioni.

Francesco Pellino

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