Juve-Fiorentina, l’analisi tattica – Allegri benedice la fascia sinistra e il cinismo delle sue punte

Dire che due squadre hanno offerto un bello spettacolo, nel campionato di Serie A di oggi, non è cosa da tutti i giorni: Juventus e Fiorentina, però, hanno dimostrato di essere due squadre che giocano un calcio bello da vedere e di grande qualità. Dopo aver fallito gli scontri diretti contro Roma e Napoli in avvio di stagione ed aver pareggiato con l’Inter, Massimiliano Allegri si presenta a questo big match schierando i suoi col 3-5-2. Sulle fasce, come quasi sempre è accaduto, l’allenatore bianconero ha bilanciato la squadra: da un lato Cuadrado, esterno di spinta, dall’altro Evra, che offre più sicurezza difensiva. A centrocampo c’è Khedira, che rientra dall’infortunio, mentre in attacco accanto a Dybala gioca Mandzukic, autore di una prestazione di grande sacrificio e di “lavoro sporco” sulle palle lunghe.

L’avvio è di altissima intensità, con le due squadre che offrono un sorprendente botta e risposta nel giro di sei minuti. La Fiorentina passa in vantaggio con il rigore conquistato dopo una percussione centrale e trasformato da Ilicic, mentre poco più tardi la Juve pareggia con il colpo di testa di Cuadrado servito dal cross di Evra dalla sinistra. Dai primi sei minuti, però, emerge subito quello che sarà il film della partita dal punto di vista tattico: i viola insistono attaccando per vie centrali tra le linee e i bianconeri sfruttano soprattutto le fasce, in particolare quella sinistra. Da quei sei minuti sono emersi anche gli uomini chiave delle due squadre: Bernardeschi per la Fiorentina, che parte largo ma crea pericoli accentrandosi, come dimostra il rigore conquistato, ma che con l’andare dei minuti si spegne; per la Juve, invece, Evra risulta fondamentale per il gran lavoro sulla sua fascia macinando chilometri e duettando con Pogba.

Le due squadre, dopo l’avvio di fuoco, sono però ordinate tatticamente: difendono entrambe molto bene ed entrambe costruiscono l’azione offensiva con grande attenzione e precisione, cercando di sfruttare le debolezze dell’avversario. Per gran parte del match la partita vive di fiammate, alternando momenti di studio ad azioni da gol da una parte e dall’altra. Nell’ultimo terzo di gara la Juve sembra in controllo, insistendo sulla fascia sinistra prima con Evra e poi con Alex Sandro, creando un buon numero di occasioni da gol e mandando in crisi la Fiorentina. La Viola, dal canto suo, soffre l’organizzazione difensiva della Juventus, che si copre anche con cinque uomini e con la collaborazione dei centrocampisti, e non riesce a creare seri pericoli a Buffon. La Juve, alla fine, riesce a chiudere il match grazie al suo cinismo, con i “soliti” Manduzkic e Dybala che timbrano il cartellino: è una vittoria pesantissima che consente alla Juve di risalire ancora in campionato, ma che soprattutto dimostra ancora una volta che i bianconeri sono tornati tra i migliori anche sotto il punto di vista del gioco.

Alessandro Bazzanella

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