Morata, Dybala, Sandro e quel modello da seguire. E i perché del “no” a Draxler

È stata una delle critiche più ricorrenti negli anni alla dirigenza bianconera: la Juve spende poco; o, meglio, non fa investimenti pesanti. Morata, pagato venti milioni, ha invertito la tendenza, che è continuata quest’estate con Dybala e Alex Sandro. L’argentino e il brasiliano, insieme, sono costati più di cinquanta milioni di euro, ma stanno decisamente ripagando la spesa. Queste operazioni, però, confermano che la società può e vuole spendere, ma solo se si hanno certezze o, comunque, grosse speranze.

Va bene spendere tanto, ma solo per potenziali fuoriclasse: è questo il messaggio che filtra dalla stanza dei bottoni bianconera. D’altronde, è così che si costruisce una grande squadra: calciatori giovani, forti e con ampi margini di miglioramento. Comprare solo uomini pronti, come può essere Mandzukic, conduce inevitabilmente a una scarsa futuribilità del progetto, a fronte di una competività immediata maggiore. Ma, senza i bilanci delle big europee, la Juventus deve ragionare specialmente sul domani.

E, allora, ben vengano i Morata, i Dybala e gli Alex Sandro. Scommesse per alcuni, ma certezze per chi cura il mercato della Vecchia Signora. Dirigenti, osservatori e intermediari che lavorano per garantire un futuro roseo alla squadra, seguendo delle strategie ben definite. Si spiega così, quindi, il mancato affondo per Julian Draxler, obiettivo estivo inseguito a lungo – almeno stando alle cronache giornalistiche -, ma andato altrove.

Il tedesco, per via dei problemi fisici, era ed è un’incognita. Le richieste dello Schalke, però, non erano in linea con il rischio che contemplava il suo acquisto, quindi la dirigenza ha preferito virare su altri nomi. E, col tempo, su un altro stile di gioco. Stando ai fatti, inoltre, sorge il dubbio che il trequartista sia una fissa di Allegri, ma non molto condivisa in società: Marotta ha smentito ogni tentativo concreto per Draxler e altri nomi non sono mai stati del tutto “caldi”. E anche a gennaio, a quanto sembra, si cercherà qualità in mezzo al campo, più che dietro le punte. La certezza è una: se sarà il caso, s’investirà.

Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)

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