Mandžukić colpisce ancora e la Juve sale…

La Juventus ha inserito un’ altra tessera nel complicato puzzle che, completato, dovrebbe raffigurare una “remuntada” all’oggi soltanto abbozzata.

L’operazione, invero abbastanza agevole, è riuscita in quel di Palermo al cospetto di un’ avversario più riposato che, anche un po’ fortunosamente, è riuscito a limitare i danni sino a quando il gran dispendio d’ energie profuso specialmente nella frazione d’ apertura si è tramutato in timidezza prima e in impotenza poi, anche per l’assenza di un attaccante in grado di assecondare l’ispirazione del bravo Vázquez.

La partita si è dipanata in maniera discretamente noiosa e tatticamente prevedibile, ma non poteva essere altrimenti, giacché i rosanero del vulcanico Zamparini sono davvero poca cosa, mentre i bianconeri, pur gestendo le ostilità senza incorrere in qualsivoglia sofferenza, denunciavano la cronica incapacità di indirizzare tre passaggi consecutivi a buon fine appena scavalcata la linea di mezzeria.

Gli “Allegroni”, apparecchiati sul terreno di gioco con i crismi che furono cari all’antico Master Chef, hanno elaborato la ricetta che più di ogni altra conforta le loro sicurezze adottando le tempistiche predilette dell’attuale facente funzioni, ergo: al piccolo trotto e con la paciosità di chi pensa che una gara non duri 90′ e qualche spicciolo, ma bensì tutta la vita.

Tuttavia, nonostante la scarsa vena dei solipsisti, una linea di galleggiamento generale a pelo di sufficienza e un reparto mediano, ma non è una novità, costantemente a disagio, tanto è bastato per acciuffare tre preziosissimi punti con un punteggio finale perfino eccessivamente premiante.

Gli onori delle cronache sono ancora una volta riservati a Mario Mandžukić, autore del goal che ha inclinato l’ incontro nel verso migliore per Madama e a cui, la scarsa fantasia dei pennivendoli e/o commentatori ufficiali, orfana di colui per il quale lo sdoganarono, ha già consegnato, peraltro nuovamente sbagliando, la prefissazione accrescitiva “super”.

Il croato è un ottimo predatore dell’area piccola e non da ieri, ma dev’ essere posto in condizione di colpire. Al riguardo, pare che la squadra, pur con colpevole ritardo cominci a capirlo, tant’é che il numero di cross volto a innescarlo sta crescendo in modo significativo e non è incidentale che le conclusioni più pericolose scagliate verso i legni presidiati dal mediocre Sorrentino siano state eseguite di testa.

Le note dolenti pertengono invece l’ammonizione comminata al diffidato Pogba, che dovrà rinunciare alla visita delle macerie laziali e il solito “vizio” collettivo di arretrare troppo il baricentro della squadra quand’è in vantaggio. In certi momenti i pluriscudettati pedatori sabaudi si sono trovati tutti dietro la linea del pallone e il frangente, con tutto il rispetto per la spuntata angonista panormita, è apparso francamente ridicolo.

Trattasi ovviamente di scelta imposta dall’inquilino di panca che, come noto, predilige gli atteggiamenti conservativi e lo sviluppo del contropiede in luogo di una più perentoria ricerca della rete che metta in ghiaccio l’ esito dei giochi; sarebbe preferibile approfittare ferocemente dello sbandamento psicologico di chi deve risalire la china, ma evidentemente una pretesa di tal fatta è inesigibile.

Prima che il sig. Valeri di Roma fischiettasse il triplice “liberi tutti” sono addirittura andate in scena le due migliori azioni con palla a terra di tutta la serata; ne hanno beneficiato i carneadi Sturaro e Zaza per consegnare agli almanacchi un risultato più rotondo di quanto fosse lecito attendersi.

Con quattro successi di fila la Juve ha gettato le fondamenta sulle quali erigere una classifica meno raccapricciante. Ora deve dimostrare quanto siano serie le intenzioni di scalarne le pareti più ripide piantando chiodi e picconando senza pietà fino alla sosta di fine anno; ammesso che accada, sarà quello il momento in cui si potrà delineare con chiarezza cosa è possibile pretendere dal torneo in corso.

Poiché però la situazione vieta ogni ipotesi di calcolo preventivo, è cosa buona e giusta navigare a vista o, per il gusto degli storici, ricalcare la strategia che permise agli Orazi di sconfiggere i Curiazi: uno per volta…, ad Eupalla piacendo, naturalmente.

Ezio MALETTO ( Twitter @EzioMaletto )

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