Palermo-Juve, le pagelle dei bianconeri: chilometri, gol e difesa. La rimonta continua…

La rimonta continua, e lascia il Barbera di Palermo difatti ammutolito. C’è un lampo di Dybala che pesca Mandzukic, poi un filtrante di Pogba che premia Sturaro. Ed un amichevole scambio tra Morata e Zaza che porta al gol quest’ultimo. Tre gol, tre punti. Tre motivi per continuare a crederci.

Ecco le pagelle!

BUFFON s.v. – Un paio di brividi, dovuti più all’umidità del clima palermitano che ai tentativi rosanero. Si sporca i guantoni solo per un’uscita bassa: avete capito, no?

BARZAGLI 6 – Si becca un giallo per un fallo non suo, ed è più o meno questa l’immagine della sua serata. Senza fronzoli e senza pietà: può tenere corsi universitari su come portarsi a casa la prestazione.

BONUCCI 6 – Se avesse usato meglio la testa, Bonucci avrebbe fatto – in ordine cronologico – il gol d’apertura ed un’altra prestazione da incorniciare . Sbaglia qualche appoggio, vero: ma questa Juve ha nell’impostazione di Leo la base su cui partire. Sempre.

CHIELLINI 6.5 – In crescendo, stile tenore nell’ultima parte della Turandot. Solo che Chiellini non canta, ma mena: e mena forte. E mena bene.

EVRA 6.5 – Probabilmente è sceso in campo con un orologio nei pantaloncini: è che, almeno nel primo tempo, è d’una puntualità mostruosa. Potrebbe andar meglio alla voce ‘assist’, ed è forse questo il vero macigno che fa pendere la bilancia delle preferenze verso Alex Sandro…

STURARO 6.5 – Pollice su non appena Valeri gli mostra il giallo. Come a dire: era solo una questione di tempo. Solita irruenza mista ai soliti chilometri. Se il Pallone d’Oro si misurasse in quantità, avrebbe più chance di quante ne ha Messi di vincerlo a fine anno.

MARCHISIO 6.5 – E l’Oscar per il giocatore tatticamente più efficace va a… Claudio Marchisio! Rompe gioco e schemi (e non solo) a Balladini, poi va di finezze appena può. La condizione è cresciuta, così come il feeling con questo ruolo. Ora può permettersi il lusso di divertirsi.

POGBA 6.5 – Ha fatto, ha disfatto. E non contento, ha pure strafatto. Giochi di gambe e psicologici: che spesso vince proprio lui. Tenta la botta da fuori, ma è in mezzo al campo che fa la differenza: quel cambio di gioco per Cuadrado, ad esempio, sfida le leggi della fisica.

CUADRADO 6 – All’inizio va così: Lazaar è un mastino e Cuadrado è la sua cena. Poi però i ruoli s’invertono, il colombiano prende fiducia, e la chiave dell’esterno apre le porte della gara. Con dribbling, scambi e qualche azione personale che può solo far bene al cuore.
LICHTSTEINER 6 – È l’uomo in più della nuova veste bianconera. Entra lui e partita in cassaforte. Non è un caso.

MANDZUKIC 7 – Ha corso come pochi, ha lottato come nessuno. E poi il gol, da nove puro, quando sembrava avulso da ogni movimento di squadra. Il caso “Morata” è stato appena chiuso da Mandzukic: che tre volte su sei ha sbloccato il risultato. E che quel lavoro sporco ce l’ha nel sangue. Ecco perché gioca lui, ecco perché una carriera intera non può mentire.
MORATA 6 – Entra concentrato, torna a casa con un assist. La prestazione nel mezzo non è però indimenticabile: serve che mentalmente stia meglio.

DYBALA 6.5 – Nella sua notte, nessun gioiello da far luccicare. Ma vere e proprie perle di saggezza. Corsa, qualità ed un futuro che non può non far sognare. L’assist per Mandzukic è come uno di quei baci che cogli al volo e stampi nel cuore. Nel caso del croato, nella porta di Sorrentino. Che è decisamente meglio.
ZAZA 6.5 – Entra, gira a zonzo e segna. Non meriterebbe tutta questa panchina.

ALLEGRI 6.5 – Mette le ali per evitare gli ingorghi nel mezzo. E quando Cuadrado carbura, la sua idea tattica viene fuori in toto. Altra partita senza subire gol, altro match studiato e legittimato con un risultato schiacciante. Altro Allegri: bravo gestore, ottimo tattico, intelligente stratega.

Cristiano Corbo

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