Le voci della Nord – Finalmente 1-0, in un clima “irreale”

Atmosfera strana, diciamolo pure. I fatti di Parigi riecheggiano freschi e attuali negli occhi e nelle orecchie e se qualcuno li avesse fortunatamente per lui dimenticati ci pensa uno spiegamento di forze dell’ordine fuori dal comune a farli immediatamente riaffiorare. Attualissimi perché uno degli obiettivi è stato lo Stade De France durante una partita, e andando allo stadio non ci si può, anche solo inconsciamente, non pensare. Cancelli aperti in anticipo, controlli intensificati, ma l’ingresso scorre via abbastanza veloce e lo stadio, per fortuna e nonostante tutto, è pieno. La migliore risposta a chi ci vuole inculcare il terrore. Noi ci siamo, siamo in tanti, e tutti, con un bellissimo e uniforme applauso, rendiamo omaggio prima del fischio d’inizio alla marsigliese e ai francesi, a Evra, Pogba, Lemina, Menez, Mexes e Niang, rappresentanti bianco-rosso-neri dei cugini transalpini.

Detto dell’omaggio e dell’atmosfera, dobbiamo raccontarvi di una partita piuttosto brutta e che il Milan ha contribuito in tutti i modi a rendere tale. In un contesto ambientale quasi irreale dove per quanto detto poco fa, anche il tifo è un po’ sottotono. Lo Stadium come detto è pieno, la partita è decisamente di cartello, ma sembra si faccia fatica a cantare, e i cori sono meno numerosi e meno intensi del solito, così come gli sfottò nei confronti dei tifosi avversari. La Juve ha ancora tanto da lavorare, lo sappiamo e lo vediamo ogni domenica, ma giocare contro una squadra data in crescita, che si chiama Milan, e che gioca in 11 dietro la linea della palla e perde tempo su ogni rimessa e rinvio come un Frosinone qualsiasi fa davvero strano, e ci si rende conto delle difficoltà anche della squadra di Mihajlovic. La formazione di Allegri è di nuovo una mezza sorpresa, dopo l’ennesimo forfait di un Khedira che non riesce a metterne in fila tre consecutive e sostituito quindi all’ultimo da Sturaro, e con Bonucci che riposa in panchina. Pochissime emozioni nel primo tempo, un tiro assolutamente casuale di Kucka che si spegne abbastanza alto, e che rimarrà l’unico del Milan fino al 91′, poi un tentativo di Marchisio da fuori area e una punizione di Hernanes che diventa pericolosa grazie a una deviazione di Bonaventura in barriera che costringe il baby Donnarumma alla prima vera parata. Succede davvero poco se non l’infortunio ad Evra che è costretto a uscire e a lasciare spazio ad Alex Sandro che disputerà una partita sontuosa. Scopriremo dopo dell’infortunio, la sensazione in diretta, anche conoscendo il ragazzo, è che il cambio lo avesse chiesto lui più per aspetti psicologici che altro. Lo abbiamo visto tra i più provati dopo gli episodi di settimana scorsa, e sembrava davvero sottotono fin dalle prime battute, e sembrava si fosse come reso conto di non star rendendo al meglio.

Il secondo tempo è poco meglio del primo, il Milan continua a non pervenire in area bianconera, e dopo un tiro piuttosto velleitario di Pogba da distanza siderale, ecco l’azione con la “A” maiuscola che mette il sigillo alla partita: magia del 10 sulla fascia mancina, servizio in profondità per Sandro, palla in mezzo di prima per Dybala che si inserisce quasi come un incursore di centrocampo, controllo di petto palla che rimbalza e poi viene scaraventata in fondo alla porta. Un gol strepitoso. Un urlo di gioia incontenibile per la Joya che regala il vantaggio in una partita davvero sopra le righe, almeno la sua, con giocate belle, utili e intelligenti, tutte ad alta velocità. Il Milan contro qualunque pronostico continua a non combinare niente e la Juve prova ad approfittarne, ma la partita non consente di sbilanciarsi troppo, Bacca è cliente difficile e Niang è veloce. Ottima partita anche di Lichsteiner sopratutto in copertura con diversi recuperi importantissimi. Unico squillo del Milan, lo accennavamo, un tiro più o meno pericoloso di Cerci da molto lontano che Buffon riesce a neutralizzare sull’angolino sinistro. C’è ancora il tempo per Madzukic di mangiare il gol della sicurezza sparacchiando in tribuna una palla servita in mezzo all’area ancora da Sandro, poi tutti a casa.

Con questa fa 5 su 5 col Milan in casa da quando esiste lo Stadium, stavolta con una partita davvero bruttina ma anche secondo noi molto per colpa de Milan. Dybala gioca e segna, e qualcuno lo rinfaccia ad Allegri. E se invece avesse avuto ragione lui? Se stesse giocando così proprio grazie alla sua gestione? Non avremo mai la controprova, ma intanto ce lo godiamo così. E a fine partita, oltre a gongolare per i tre punti e il sorpasso proprio sui rossoneri in classifica, il clima è decisamente più sereno

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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