Cuore d’oro Lichtsteiner. Un rientro da sogno per vincere la sfida più bella

11 settembre 2011. Juventus Stadium. Andrea Pirlo inventa un tocco magico che attraversa l’area di rigore e pesca dall’altra parte il perfetto inserimento di Lichtsteiner, che controlla e deposita in porta. Il primo di una lunga serie di gol sull’asse Pirlo-Licht, tanto che lo schema si trasforma in una piacevole consuetudine. E il treno svizzero corre.

3 novembre 2015. Borussia Park. Moenchengladbach. L’asse si è spezzato perché Andrea Pirlo ha svestito il bianconero. Anche l’altra metà, quella che era rimasta, sembrava destinata a mancare per tanto tempo. I problemi al cuore bloccano lo svizzero, i tempi di recupero sono oscuri, le previsioni pessimistiche. Invece il treno svizzero corre ancora, supera l’intervento, brucia i tempi ed è in campo in una serata che il destino ha confezionato per lui. Non c’è più Pirlo, l’abbiamo detto, ma ne veste i suoi panni Paul Pogba. Minuto 44, tocco sopraffino per l’inserimento di Lichtsteiner, che calcia al volo e batte Sommer. Gol che vale l’1-1, ma soprattutto sancisce il ritorno di Licht. Un ritorno in grande stile. Da sogno. Perché il destino, quando vuole, sa essere dolcissimo.

Dietro la serata da film, però, c’è la storia di un uomo, prima che di un calciatore. La storia di un ragazzo che ha visto un problema al cuore bloccargli la carriera, metterlo in stand by senza nessuna promessa di ripresa. La storia di un ragazzo che non ha vacillato e ha combattuto per riprendere a macinare chilometri su quella fascia destra che ormai è casa sua. La sua vita, in fondo. Certo, i soldi aiutano, i medici aiutano, ma è spesso la grinta a fare la differenza. Quella voglia di non mollare mai che spesso rende anche meno amaro il fallimento. Al Borussia Park la Juve ha pareggiato, ma Lichtsteiner ha vinto. E, con lui, hanno vinto coloro che si sono fatti emozionare da questa storia, da questo ritorno che sembra davvero programmato da un abile sceneggiatore. Con Lichtsteiner, hanno vinto tutti. Al di là della fede calcistica, o dell’interesse o meno per il calcio.

Al minuto 44 di Borussia Moenchengladbach – Juventus, lo svizzero è stato solo un uomo che ha calciato in rete il pallone più importante di tutti, vincendo la sua lotta. Un uomo normale che non si è arreso. Uno di noi.

Edoardo Siddi (@Edosiddi)

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