Juve-Torino, l’analisi della difesa: Barzagli meno straripante, Buffon decisivo

Comodità didattica vuole che in una squadra si distinguano moduli e reparti, anche se trattandosi di un gioco di squadra, nella realtà dei fatti la distinzione non esiste. Si difende e si attacca da squadra: leggasi ad esempio il pressing predisposto da Allegri in avvio di partita. Hernanes a contrastare il primo possesso di palla del Torino (Glik), chiudendo la linea di passaggio per Vives, a sua volta subito braccato da Marchisio a rimorchio. Si inizia a difendere con gli attaccanti, come ha dimostrato in tal senso lo straordinario primo tempo di Morata, e si inizia ad attaccare coi difensori. Principi basilari del calcio moderno, che nonostante le obbligate variazioni tattiche, la Juventus è riuscita a rispettare giocando da squadra dopo la batosta di Sassuolo.

L’analisi del reparto difensivo non può non cominciare dalla sontuosa parata di Buffon su Glik, che ha praticamente ridato vita alla Juve lanciandola verso l’assedio finale. Il portiere bianconero era sembrato incerto in alcune situazioni in cui forse avrebbe potuto uscire, ma alla fine è risultato decisivo sbarrando la strada al capitano granata. Dopo di lui, migliore senza dubbio Bonucci, autore di una partita attenta e precisa: raramente messo in difficoltà dai pur pregevoli movimenti di Quagliarella e Lopez, ha sempre chiuso con tempismo anche nelle uscite sull’esterno senza prendersi mai rischi. Si è trovato a duellare soprattutto con Maxi, sbarrandogli puntualmente la strada.

Di contro, non è stata probabilmente la miglior partita di Barzagi: sovrastato da Glik nel gioco aereo (fortunatamente senza conseguenze), ha avuto più di un problema soprattutto con Quagliarella, che l’ha messo in difficoltà anche sul piano fisico. Naturalmente non è naufragato, ma non è stato nemmeno straripante come in altre situazioni: ci può stare, avrebbe detto un certo allenatore spagnolo.

Partita attenta e diligente quella dei terzini: Padoin, dopo essersi fatto saltare in avvio di partita da Molinaro, ha tenuto la posizione presidiando il fortino alle spalle di Cuadrado, avanzando raramente ma con costrutto in quelle rare occasioni. Attento nelle diagonali e preciso nelle giocate, si è giovato in particolare del fatto che Baselli non ha mai appoggiato l’azione di Molinaro, in modo da non essere mai preso in mezzo dai granata. Discorso analogo per Evra: un Bruno Peres stranamente timido non ha mai messo in difficoltà il francese, che non ha mai dato la sovrapposizione a Pogba ma ha mostrato la solita attenzione in fase difensiva.

Piccolo discorso a parte per Alex Sandro: Allegri l’ha schierato come esterno sinistro alto nel tridente d’attacco. Il brasiliano ha ripagato con l’assist decisivo per Cuadrado: chissà che questa soluzione non venga riproposta, in futuro.

Gennaro Acunzo

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