Juve-Torino, l’analisi del centrocampo: Troppo affidamento sui singoli. Pogba cresce, Cuadrado eroe

Contavano i 3 punti e i 3 punti ci sono. Ci si aspettava la grande prestazione e quella non è ancora arrivata, ma in un derby combattuto e maschio come quello torinese, ci si può accontentare della vittoria allo scadere come già successo lo scorso anno. La sveglia la dovevano suonare i centrocampisti, in particolare Marchisio e Khedira, assenti col Sassuolo, e dichiarati a buon diritto insostituibili. Purtroppo l’esperimento di rinascita della mediana bianconera non si è potuto realizzare per l’infortunio immediato dopo pochi minuti del tedesco, costretto ad abbandonare il terreno di gioco.

PRATICITÀ‘ E DELIZIA – Il Principino ancora non è splendente come suo solito, ma l’ordine che riesce a dare al centrocampo juventino è un quid che in sua mancanza non si è mai visto nel nuovo corso. Tanti palloni giocati e un buon numero di azioni pericolose granata fermate al limite dell’area, o grazie ai suoi interventi fisici o grazie alla sua intelligenza tattica, pronto sempre a stringere coi difensori centrali. Sugli scudi Pogba, decisamente migliorato dopo un pessimo inizio di stagione, ed autore oggi di un gol dei suoi. Stop a seguire in corsa e pallonetto malizioso a scavalcare Padelli. Delizia per gli occhi e per la mente. Il polpo francese ha ridotto notevolmente il numero di giocate inutili e fini a se stesse, aumentando invece quelle utili. Finalmente, dopo aver assistito a parecchie invenzioni balistiche avversarie di gente meno esperta, anche un suo tiro si è infilato sotto il sette. Il maestro torna maestro.

EROI ALLO SCADERE – Cuadrado, chiamato in causa dopo pochi minuti per l’infortunio di Khedira, riesce a dare la solita scossa alla squadra. Si potrebbe stare ore a parlare dell’utilità e della prestazione del colombiano, ma il gol allo scadere che regala l’ennesimo derby alla Juve è una foto che rimarrà negli anni nel cuore dei tifosi. Un accenno comunque facciamolo: rapidità e “uno contro uno” sempre riusciti. Da sottolineare l’assist del brasiliano Alex Sandro, entrato da pochissimo e buttato nella mischia affollatissima della trequarti. Bonus riuscito.

Hernanes, partito da trequartista si è dovuto riadattare al ruolo di mezzala e regista davanti alla difesa in base ai movimenti di Marchisio. Risultato? Nulla di eccezionale, è vero, ma il numero di palloni toccati e giocati dall’ex nerazzurro è incredibile; nessuna sfera sprecata e tanta personalità nelle conclusioni in porta. Segnali incoraggianti dal Profeta, ma la realtà generale rimane la solita: la qualità dei calciatori bianconeri è evidente, ma è eccesivo l’affidamento alle giocate dei singoli.

 

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