Occhio Juve, il Sassuolo di Di Francesco studia da “grande”

Le barricate e i contropiedi non li ha mai amati Eusebio Di Francesco. Da oltre 3 anni sulla panchina del Sassuolo, il tecnico pescarese ha sempre cercato di fare un calcio improntato all’attacco, fatto di pressing e movimenti coordinati. E perché no, un pizzico si spettacolarità che non guasta mai. Nel turno infrasettimanale valido per la decima di campionato, i bianconeri di Allegri sfideranno al Mapei Stadium il Sassuolo di Di Francesco in una sfida quasi d’alta classifica.

15 punti in 9 partite e sesto posto in solitaria. Questi i numeri dei neroverdi, che possono anche vantare, statistiche alla mano, un attacco più prolifico della Juventus, 12 a 11 i gol segnati a favore del Sassuolo. Ancora imbattuto in casa, le uniche due sconfitte sono arrivate a San Siro contro il Milan e ad Empoli. Qualche gol di troppo incassato finora (10 ndr.): la retroguardia è composta da elementi di livello come Vrsaljko, Acerbi e Peluso, ma fino ad ora ha sempre subito gol tranne nella vittoria contro il Palermo per 1 a 0. Il pressing caratteristico di Di Francesco può portare a certe situazioni di gioco rischiose creando inferiorità numerica e subendo dunque contropiedi fatali.

In avanti il capocannoniere della squadra è Antonio Floro Flores, uno che ha accarezzato per qualche giorno il sogno di vestire la casacca bianconera all’inizio della gestione Marotta. L’altro da tenere sicuramente sott’occhio è Domenico Berardi: anche lui in orbita Juve, ha il futuro e il talento tutto dalla sua. Ad oggi ha siglato due reti in 6 presenze totali. Il terzo elemento del tipico tridente di Di Francesco è Gregoire Defrel, che ricopre il ruolo che è stato di Zaza. Il suo score recita 2 reti a fronte di 9 presenze.

Come un artigiano, Di Francesco ha modellato la sua squadra a immagine e somiglianza: buona organizzazione, pressing e sana spregiudicatezza. Allegri è avvisato.

 

Oscar Toson

 

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