Inter-Juve, torna Marchisio: classe ed eleganza per la Signora. Con un occhio ai precedenti

“Una vita da mediano”, cantava Ligabue. “In bianconero”, aggiungerebbe Claudio Marchisio. Torinese doc, juventino doc, dal ’93 a difendere la sua Vecchia Signora. Una sola parentesi lontano dalla Juve, a Empoli, al primo anno in A, giusto per farsi le ossa. Da buon tifoso, il Principino non può che sentire particolarmente il derby d’Italia: l’Inter non è un’avversaria come le altre. Vuoi per i fatti del 2006, vuoi per la storia.

I FANTASTICI TRE – Allegri, non a caso, l’ha preservato in vista del big match. Per la prima volta in stagione, si vedrà il centrocampo titolare: Khedira, Marchisio, Pogba. Sarà il numero otto, con la solita classe ed eleganza, a dettare i tempi. È forse lui, più di altri, l’uomo che è mancato in questa prima parte di stagione. E chissà che, con due uomini d’esperienza al suo fianco, Pogba non possa finalmente risvegliarsi.

QUELLA VOLTA CHE… – Pensare che, nel 2010, si era paventato un possibile passaggio di Marchisio all’Inter. I suoi agenti spingevano per un ritocco dell’ingaggio, i nerazzurri cercavano un centrocampista e, quindi, i primi avevano sfruttato l’occasione per mettere un po’ di pressione alla dirigenza bianconera. La scelta, però, era scontata: impossibile perdere il miglior prodotto del vivaio degli ultimi anni, tanto più lasciandolo ai rivali di sempre.

I PRECEDENTI – Da allora, Marchisio ha dimostrato spesso di avere il piedino caldo contro l’Inter. Nel 2009, era già andato in gol contro la squadra di José Mourinho: fu proprio il Principino, con la sua rete – che portò il risultato sul 2-1 -, a regalare i tre punti ai suoi. La storia si è ripetuta nel 2011, anno del primo scudetto dell’era Conte: a San Siro, la Signora vince per 2-1, grazie alle reti di Vucinic e Marchisio, ancora decisivo.

L’ANTI-INTER – L’ultimo sigillo è storia recente: campionato in tasca, finale di Champions raggiunta, ma la vacanza a Milano si conclude con un’altra vittoria. E Claudio ci mette ancora lo zampino. Un altro 1-2, anche se questa volta è Morata e non Vucinic a siglare l’altra rete. Tre gol in dieci precedenti, non male: che Marchisio voglia migliorare lo score?

Felice Lanzaro (@FeliceLanzaro)

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