Verso Inter-Juve, focus su difesa e attacco dei nerazzurri

In vista del big match di Domenica, il club bianconero propone un’interessante analisi, attraverso il proprio sito ufficiale Juventus.com, sulla formazione allenata da Mancini. Numeri, punti deboli, punti di forza e curiosità.

La Juventus domenica scende in campo in casa dell’Inter. La squadra di Mancini ha 16 punti, conquistati grazie a 5 vittorie, una sconfitta e un pareggio. La marcia dei nerazzurri, dopo un percorso netto nelle prime  5 giornate, si è un po’ rallentata, a causa della sconfitta casalinga contro la Fiorentina e del pareggio esterno con la Sampdoria.

Sono soltanto sei le reti subite dall’Inter: solo Chievo e Fiorentina hanno fatto meglio, subendo rispettivamente 5 e 4 gol. Curiosamente, 4 di quelle sei marcature i nerazzurri le hanno subite in una sola partita, proprio quella casalinga contro i viola.

Restando alla fase difensiva, va rilevato che l’Inter è, insieme a Fiorentina e Frosinone, l’unica formazione nella massima serie a non aver incassato gol di testa; inoltre, è anche la squadra che ha incassato meno reti da palle inattive: una sola, su calcio di rigore. Infine solo Chievo e Sassuolo (due), hanno finora subito meno gol dei nerazzurri nelle seconde frazioni (tre).

Questo per quanto riguarda i gol subiti. I nerazzurri hanno una differenza reti minima: +2, avendo messo a segno solamente 8 marcature da inizio stagione, poco più della metà di quelle siglate dai bianconeri, 15.

È Stevan Jovetic il capocannoniere  interista con 3 gol, seguito da Mauro Icardi con 2, da Fredy Guarin, Felipe Melo e Ivan Perisic con uno. Dato, questo, che fa dei nerazzurri, al pari della Fiorentina, gli unici a non aver trovato la via del gol con giocatori di nazionalità italiana.

Cinque marcature sono arrivate con il piede destro, due col mancino, una sola di testa (le analizzeremo nel dettaglio più avanti). Solo una rete è arrivata da fuori area, mentre se analizziamo temporalmente le segnature interiste, notiamo come la squadra di Mancini (così come peraltro la Juventus) non abbia ancora segnato in questo torneo nella prima mezz’ora di gioco. Per la precisione due gol sono arrivati nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, tre dal 46’ al 60’ e altrettanti nei minuti finali. Grazie a queste reti l’Inter è stata in vantaggio per 5 volte su 7, e in quei casi ha vinto. I tre punti sono sempre mancati quando la squadra milanese è andata sotto nel punteggio (per la precisione, nelle ultime due gare).

Prima di andare a vedere, gol per gol, come segna l’Inter, va ancora aggiunto qualche numero. 102 i tiri totali, il 46% dei quali nello specchio, con una percentuale realizzativa dell’11%. Due i legni colpiti, nessuna rete è arrivata grazie a un contropiede. Interessante notare come la metà delle reti nerazzurre arrivino da palla inattiva, una delle quali da calcio d’angolo, segno di come l’Inter sia particolarmente pericolosa in questo tipo di giocate.

L’analisi, però, può essere ancora più chiara andando a vedere tutte le segnature dei giocatori di Mancini, partita per partita.

La prima rete arriva al termine della prima giornata di campionato. Siamo al minuto 93, l’Inter gioca contro l’Atalanta. Jovetic riceve palla da una rimessa laterale sulla sinistra, arriva al vertice dell’area e fa partire un tiro a giro, imparabile per l’estremo difensore atalantino.

Il montenegrino si ripete 7 giorni dopo, contro il Carpi. Per lui una rete su rigore, quella decisiva, ancora in Zona Cesarini, all’89’. Prima, però, al minuto 31, era stato ancora il numero 10 a sfruttare un lungo lancio dalle retrovie di Guarin, agganciare a pochi passi dalla porta, vincere un rimpallo e depositare nella porta vuota.

È su azione dalle retrovie il quarto gol interista in campionato, contro il Milan: il derby viene risolto da una giocata di Guarin, che al 58’ riceve palla, si avvicina alla tre quarti campo e dalla lunga distanza fa partire un tiro imparabile per Diego Lopez.

Dalle retrovie arriva anche, al 42’ di Chievo-Inter, la palla di Kondogbia a Icardi, che in area aggancia, salta il portiere e segna il gol partita.

Un colpo di testa su un calcio d’angolo battuto dalla sinistra: così il 23 settembre Felipe Melo segna, al 56’, contro l’Hellas Verona a San Siro, mentre da un calcio piazzato da lontano arriva (da Telles) la palla che Icardi prima indirizza sul palo, poi ribadisce in rete. È il 27 settembre, quello che abbiamo appena descritto è il gol della bandiera nell’1-4 che matura a Milano contro la Fiorentina.

Infine, l’ultima rete interista finora: è quella contro la Sampdoria di Perisic, che ribadisce in rete dopo un batti e ribatti in area blucerchiata, scaturito da un cross da destra di Santon”. 

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