Juve, con Khedira ritorni ad essere grande in mediana: dinamismo, esperienza e sostanza nel centrocampo di Allegri

Sami Khedira torna in campo (finalmente) e porta con sé una ventata di freschezza al centrocampo juventino, fino ad oggi bistrattato, umiliato ed attaccato fino a perdere la faccia. Tifosi e stampa si sono scagliati contro la mediana (e non solo) perché ritenuta troppo statica, lenta, prevedibile e alquanto disordinata. L’uomo dalle tante aspettative, Paul Pogba, è stato il primo ad essere mancato nelle partite in cui la Juventus ha fornito prestazioni deludenti e ottenuto risultati conseguentemente negativi. La svolta c’è stata nella gara di Champions League contro il Siviglia, dove l’ “equipazo” (così Unai Emery ha definito la Juve) ha messo in campo voglia, sacrificio e tanto cuore tanto da aver annullato mentalmente e fisicamente l’ostico avversario iberico.

L’UOMO IN PIU’ – Per antonomasia l’equilibrio di una squadra è dato dal centrocampo, reparto di mezzo pronto a reggere gli urti delle avanzate nemiche dando sostegno numerico e tecnico all’attacco e conferendo copertura e protezione alla difesa. Nella sopracitata gara della massima coppa europea per club, sia Hernanes in regia che Pogba come mezzala hanno messo nel rettangolo di gioco tanto carisma e la dose di grinta giusta, tale da arrivare sempre prima degli avversari e sempre in anticipo sulle seconde palle. Il palleggiatore brasiliano ha fornito una prestazione di classe condita da giocate d’alta scuola: dribbling, doppi passi, carezze di suola al pallone e finte di corpo volte ad ubriacare i mediani spagnoli, saltando puntualmente il primo pressing degli attaccanti andalusi. Il fenomeno transalpino, invece, è stato abile e scaltro a velocizzare le azioni giocando di prima o al massimo con due  tocchi, talvolta facendo respirare la manovra cambiando gioco. Ma l’uomo in più è stato Sami Khedira, il centrocampista adorato e ritrovato dopo il lungo stop. Il tedesco ha paradossalmente stupito il mondo juventino, “stupito” perchè nessuno aveva pronosticato che potesse reggere i ritmi previsti con tale costanza ed intensità. Il  lavoro e il sudore delle ultime settimane sono stati riversati in campo, dove Khedira ha giocato con entusiasmo e fiducia dei propri mezzi. Sempre lucido in fase difensiva e altrettanto abile nelle giocate sulla trequarti (velo smarcante per Dybala e inserimenti tra le linee), è la lieta novella di Allegri che da domani potrà contare su una pedina fondamentale del suo scacchiere. Sostituito inevitabilmente intorno al 70′, ha garantito quella sostanza e quell’equilibrio che mancava al reparto juventino. L’esperienza ha avuto la meglio in una gara in cui Sami ha svuotato i polmoni ed ha lavorato di testa mettendosi al servizio di una squadra già grande ma che necessitava di una mezzala dalle grandi doti tattiche. Ha saputo unire forza e tecnica al punto da essere già un veterano nel gruppo, un metodista in gran sintonia con i compagni che ha arricchito le vie centrali con solidità e concretezza.

DI NUOVO GRANDI – Con un Pogba ritrovato mentalmente e l’imminente rientro di Marchisio in cabina di regia si torna a parlare di una Juve stellare a centrocampo. Khedira di diritto avrebbe un posto riservato da mezzala dove all’occorrenza potranno agire Padoin e Sturaro oltre al recuperato Asamoah. Il posto da playmaker, quindi, sarà affidato a Mario Lemina se/quando  Marchisio riposerà. Il francese si sta ritagliando uno spazio decisamente importante nelle gerarchie ed è pronto ad essere uno dei leader dello spogliatoio bianconero, sebbene la carta d’identità affermi che il calciatore in questione è solo un classe ’93. Dunque, Marchisio protetto da Pogba e Khedira sarà il nuovo centrocampo titolare (salvo imprevisti del caso), allora si che tornerà ad essere nuovamente una Juve caparbia, cattiva e tenace che sul campo dimostrerà di essere ancora una “grande stella” pronta a brillare nelle notti magiche.

Simone Di Sano

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