Juve, ripartire e riparare: Marotta si scalda per gennaio. E le occasioni si sprecano…

Le critiche feroci, le mancate assunzioni di responsabilità, il gioco al massacro dei tifosi che inevitabilmente puntano il dito: questa, ad oggi, l’assurda situazione della Juventus. Vittima, carnefice e responsabile di un inizio di stagione a dir poco disastroso. Condito poi con un’insofferenza diventata mostruosa giorno dopo giorno: soprattutto alla luce degli ultimi “botti” di mercato.

DELUSIONE – Hernanes non basta, e questo s’intuiva già a fine agosto. Lemina? Bella scoperta, bellissima. Ma non può dare quel brio, quel guizzo, quel tocco in più che richiedono certi livelli. Ergo: mercato fallimentare. Più o meno disastroso. Ed il solo pensiero alla voce “possibilità”, fa gridare maggiormente allo scandalo: perché questo sarebbe dovuto essere l’anno della svolta, della consacrazione definitiva ai livelli d’un tempo. Delusione dei tifosi giustificabile, quindi. Tranne quella di chi sfocia nel disfattismo: non è che sia proprio tutto da buttare.

RIPARARE – Non lo è Lemina, non lo saranno Rugani e Dybala. E non potrebbero esserlo neanche Mandzukic e Zaza, con una menzione speciale per un Sami Khedira finora non giudicabile. Insomma: in teoria mancherebbe ancora un pezzo importante di Juve per trarre conclusioni, anche e specialmente sul mercato. Eppure Marotta sa già di non poter più sbagliare, quasi di dover dimostrare qualcosa. No, non ad Agnelli: tra loro, il rapporto di fiducia non è cambiato d’una virgola. Ma certamente ad Allegri, col quale tante discrepanze sono venute a galla. In primis sulle richieste: serviva un uomo tra le linee, è arrivato di tutto fuorché un vero trequartista. Emblematico.

OCCASIONI – E allora l’amministratore delegato ci pensa, scrive, osserva: sul taccuino certi nomi, in fondo, non scompaiono mai. Tipo Perotti, no? Ora che la Juve gioca sulla verve di ali offensive, il dieci del Genoa può fare assolutamente al caso della Vecchia Signora (già innamorata dell’argentino dai tempi del Siviglia). O anche Ferreira Carrasco, il talentino ex Monaco volato all’Atletico Madrid (con cui i rapporti sono ottimi), ma ormai vittima della morsa di Griezmann, Oliver Torres e Vietto. Ecco: occasioni. Costose o meno, prestigiose o meno. Però ghiotte, però da sfruttare. Una volta per tutte.

ULTIMI ROMANTICI – E una volta per tutte che si lasci in pace il nome di Domenico Berardi: non avrebbe senso inserire un uragano in un così fragile ecosistema. E Allegri lo sa, e Marotta è d’accordo. Quindi la ricerca dovrà svilupparsi in lungo e in largo. Fino magari in Argentina: è che ci sarebbe un certo “diez” in rotta di collisione con quella casa tanto agognata. Ma saranno solo gli ultimi brandelli di romanticismo. Un sogno povero di concretezza e ricco di magia. Inutile è dir poco: ora serve cinismo. Anche, soprattutto sul mercato.

Cristiano Corbo

Impostazioni privacy