#CityJuve, decidono le punte: tra il guizzo di Mandzukic ed il talento di Morata, spunta super Cuadrado

Un, due: e si va avanti. Un, due: e le certezze ricominciano a riaffiorare. Un, due: e la speranza di tornare a vedere la Juve, quella vera, ripartono assieme alla squadra stessa. Il fattore ‘M’ colpisce, le scelte di Allegri convincono: non c’è nulla che sia andato storto nella magica notte di Manchester. Arbitraggio a parte, s’intende.

BOOM BOOM – Analizzando reparto dopo reparto, la difesa vincerebbe a mani basse: tanta pulizia, tanto ordine. E anche tanta grinta: Chiellini da mastino vero ha annullato Bony, Bonucci palesa supremazia anche in campi infestati da fantasmi. Gli spiriti però si vincono con altri spiriti: quelli del guerriero, del lottatore, di chi ha ancora qualcosina per cui combattere. Come Mario Mandzukic, tartassato dalle critiche e da un inizio di stagione che attorciglierebbe lo stomaco di chiunque. Suo, il primo squillo. Suo, il gol della presunta rinascita. Suo, quello sfogo totale, emblematico. Loquacemente urlato sotto lo spicchio di fede bianconera.

DA CENTRAVANTI – Una spaccata volante ed un palo da baciare: il croato ci ha creduto davvero in quel frangente. Così la Juve, che dopo la rete del suo numero 17 ha ripreso a macinare gioco, a giostrare forze ed ossigeno, a caricarsi dopo ogni giocata e dopo ogni buon break in mezzo al campo. Il regalo degli dei del calcio è poi venuto da sé: palla persa dai Citizens, e Morata s’inventa un sinistro a giro da chiudere nel cassetto dei ricordi. Che sì, ricorda uno dei suoi primi colpi: il gol al Palermo, altro macigno da tre punti. Altra perla quando più ce n’è bisogno. Del resto, si parla pur sempre di quel ragazzo diventato uomo nella notte di Berlino. Non uno qualunque.

COLOMBIAN EXPRESS – E non è uno qualunque neanche Juan Cuadrado, così ieri sera ci ha tenuto a ribadirlo. È che in Inghilterra ha più sassolini che scarpe, e l’unico modo per ritornare grande era innanzitutto quello di sentirsi grande. Detto, fatto: capolavoro tattico messo in archivio. Ora Allegri si fida ciecamente di lui. Perché gli ha dato garanzie, sicurezze, imprevedibilità. E perché gli ha dato generosità quando c’era da rinculare, brividi quando c’era da sognare. Perché gli ha dato il Cuadrado che voleva, ma che per ora non credeva possibile. Il colombiano ha risposto presente, prendendosi lodi e complimenti. Ma soprattutto prendendosi già la Juventus: col sedici sulle spalle ed una maratona tutta da correre. Del resto, per riprendere la marcia delle ‘grandi’, chi meglio della Vespa?

Cristiano Corbo

 

 

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