Le voci della Nord – La Juve ha bisogno di tutti

Prima partita di settembre, e si va allo stadio come se fosse la prima di campionato. Già, perché le prime due sono state una specie di incubo e la Juve è ancora a zero punti in classifica. Il web si è scatenato nell’ironizzare sul clamoroso testa-coda della terza giornata, con il Chievo capolista e la Juve fanalino di coda. Ci sta, ci sta tutto, non che la Juve per la prima volta da quando non esiste il girone unico sia a zero dopo due partite. C’è tanta voglia di riscatto, anche se la squadra di Maran gioca bene e merita i suoi sei punti, e poi arriva nel giorno della squalifica della Sud. Servirebbe tutto lo stadio per dare forza ai cori, soprattutto chi i cori solitamente li fa partire e alimenta per tutti i 90 minuti. Non ci addentriamo nel merito dell’assurdità della sentenza, lo hanno già fatto i nostri colleghi in articoli dedicati, ma tant’è. Bello, bellissimo l’applauso alla lettura delle formazioni quando lo speaker legge il nome di Simone Pepe: piccola pausa e tanti applausi per l’ex numero 7.

Colpo d’occhio strano, con la curva di fronte a noi vuota e le tre stelle dorate che campeggiano in mezzo al bianco dei seggiolini. Le squadre entrano in campo e la voglia di vederli mordere l’erba è tanta. Ci sono Hernanes e Alex Sandro al loro esordio assoluto da titolari, così come Marchisio finalmente, prima stagionale per lui, e Morata in campo dall’inizio insieme a Pereyra e Caceres, con la sorpresa Pogba in panchina insieme a Mandzukic: Allegri un pensierino e mezzo al City lo ha fatto. La Nord prova a fare in parte almeno le veci della Sud. Pronti via l’approccio è shock: 5 minuti e su un cross ribattuto alla bell’e meglio da Barzagli, Hetemaj si avventa sulla palla vagante al limite dell’area e fa partire un siluro che si infila sotto di noi alla sinistra di Bufffon. Nemmeno a dirlo, primo tiro subito, gol. Doccia gelata. Se già era difficile tifare prima, adesso lo è ancora di più. La Juve, in qualche modo e nonostante un gioco lacunoso, reagisce: nei primi 25 minuti escono 5 palle gol abbastanza nitide con Dybala (girata appena alta da centro area), Pereyra due volte (tiro cross che esce di pochissimo e sfiorato da Bonucci e poi tiro alto dopo un errore difensivo del Chievo), Sturaro (colpo di testa alto di poco) e Hernanes, che dimostra di saper ancora tirare alla grande sia con il destro che con il sinistro e impegna da fuori area un reattivo Bizzarri. Ma la palla non vuole entrare. Scorrono i minuti e la pazienza inizia a calare, qualcuno del pubblico rumoreggia fino ad arrivare a fischiare. Fossimo stati sullo 0-0 saremmo stati a recriminare del non essere in vantaggio, purtroppo quel gol al passivo aggrava la situazione. E’ pur sempre “solo” il Chievo, dicono alcuni tifosi, e noi siamo sotto ancora. Nell’intervallo si scaldano persino un po’ gli animi, perché in mezzo ai contestatori ci sono anche i sostenitori del tanto declamato “Fino alla fine” (tra cui chi scrive) che se la prendono con chi alla prima difficoltà invece che sostenere la squadra inizia a mugugnare. La prestazione non è ottimale certo, ma noi siamo dell’idea che il sostegno dia morale e i fischi lo abbattano ancora di più. Dal settore ospiti si alza addirittura il coro “Salutate la capolista”. E quando gli ricapita! (e già dopo la partita…).

Si spera nel secondo tempo di vedere qualcosa di meglio e subito si parte con una notizia negativa: Marchisio, per la verità non brillantissimo al rientro, rimane nello spogliatoio per far spazio a Pogba. Si pensa e si spera in un cambio preventivato in ottica Champions e per non forzare troppo il Principino al rientro, scopriremo poi purtroppo che non sarà così e che Claudio dovrà stare fermo forse un mese. La Juve gioca male, peggio che nel primo tempo, e si sfiora il tracollo quando Buffon si supera in una parata mostruosa su un tiro ravvicinatissimo di Cesar, palla deviata dal portierone sul palo e Juve salva, poi ancora graziata forse dall’arbitro sul tocco in rete dello stesso Cesar che si vede annullato il gol per una trattenuta su Bonucci. Pereyra continua ad essere il più pericoloso ed è quello che si avvicina di più al gol del pari, colpendo un palo a portiere battuto proprio sotto la Nord che era già in piedi a esultare, e Bizzarri compie un miracolo su una punizione di Hernanes diretta all’incrocio. Cuadrado vivacizza l’azione offensiva (bellissimi gli applausi, ancora, all’ingresso in campo di Pepe, bruttissimi i fischi all’uscita di Sturaro, autore di una prestazione opaca, per carità, ma fischiare un proprio giocatore all’uscita dal campo secondo noi è davvero brutto e avvilente. Non troviamo un altro aggettivo). L’ex viola si fa subito apprezzare per gli spunti in velocità e da un suo bellissimo triangolo con Hernanes nasce il fallo di Cesar che porta Dybala sul dischetto. Freddissimo il giovane argentino, che infila Bizzarri alla sua sinistra con un bel tiro secco e deciso. Ci sono ancora una decina di minuti da giocare ma non succede quasi più niente e portiamo a casa un misero 1-1 buono solo a “muovere la classifica”.

La Juve è in difficoltà, si vede. Ma è in questi momenti che i servono i tifosi. Troppo bello esserci solo per esultare per le vittorie. Chi scrive era abbonato anche in B, e non ha mai mollato nemmeno negli anni dei settimi posti. Certo non sarà facile, ma se fosse sempre facile, sarebbe meno soddisfacente.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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